Sul talento georgiano c’era anche l’Inter prima dell’accordo definitivo con il Napoli in Serie A, ecco il racconto del papà Badri sul perché della scelta fatidica due anni fa
Lo scorso anno è stato una delle poche, grandi rivelazioni non soltanto dello scenario calcistico italiano ma dell’intero panorama europeo ed internazionale. A suon di gol, assist e performance di livello assoluto come se giocasse ad altissimi livelli da una vita.
Eppure il talento di Kvicha Kvaratskhelia è esploso con dirompente ferocia e composta, silente efficacia. Un motivo in più per aver apprezzato a fondo l’uomo oltre l’atleta, il quale ha conquistato in brevissimo tempo i cuori dei napoletani e anche uno Scudetto storico sotto la guida di Luciano Spalletti.
In concomitanza con il cambio tecnico molto del passato entusiasmo sembra esser scemato e sebbene le sue qualità siano rimaste invariate, anche il suo gioco sembra averne risentito. Non si parla ancora di grosse offerte sul mercato anche per la volontà di Aurelio De Laurentiis a fare i giusti affari una volta che questi gli si presentassero davanti, ma si parla piuttosto di quel che prima dell’approdo del georgiano al Napoli è accaduto. Su di lui, a quanto pare, c’era davvero anche l’Inter.
Niente Inter, un motivo per portare Kvaratskhelia al Napoli: papà Badri svela tutto
Un annetto fa qui su ‘interlive.it‘ avevamo accennato alla vicinanza del club nerazzurro alla classe del giocatore prima che Cristiano Giuntoli lo avesse portato in Italia per una cifra irrisoria, vicina ai 10 milioni di euro.
Ad aver confermato tali voci è stato di recente anche suo padre Badri, all’interno del nuovo libro biografico edito attorno alla figura di Kvaratskhelia figlio. “Un primo approccio assoluto dei club italiani per Kvicha c’è stato quando giocava ancora in Russia, al Rubin Kazan. Lo seguivano l’Inter, la Juventus, la Roma e la Sampdoria. E il Napoli, ovviamente”, ha raccontato.
“Tutti in famiglia abbiamo pensato che quella fosse la scelta migliore. Fosse andato dai bianconeri avrebbe avuto poche chance di giocare titolare perché c’era Di Maria. Lo voleva Paratici ma lui è sempre stato fan di Maradona e l’idea di vedere mio figlio giocare in uno stadio intitolato alla memoria di un grande campione ha avuto un ruolo chiave nell’accettazione dell’offerta del Napoli”, ha poi concluso Badri. Una dettaglio certamente non da poco: tanti dei giovani talenti crescono e si formano proprio sulle orme dei fuoriclasse del passato. È il bello che il calcio tramanda, di generazione in generazione. Un peccato per l’Inter, forse, ma è ormai tempo di badare ad altro.