Forse è arrivato il momento di portare all’Inter un altro giapponese, il secondo dopo il mitico Yuto Nagatomo
A trentasette anni, Nagatomo non ha intenzione di fermarsi: è ancora titolare delll’FC Tokyo, club della J1 League, e non ha detto addio alla Nazionale. In Patria, Nagatomo è un eroe. Ma, in qualche strano modo, il giapponese è entrato anche nella storia dell’Inter.
In nerazzurro è sopravvissuto ben sette anni, nonostante le critiche di cui è stato spesso oggetto. Non era poi così male potenzialmente, e l’Inter aveva grosse aspettative su lui come terzino. Il club nerazzurro lo portò a Milano dopo che Yuto si fece valere con la maglia del Cesena e soprattutto con la casacca del Giappone nella Coppa d’Asia 2011.
L’accordo con Cesena prevedeva uno scambio di prestiti fra il nipponico e Davide Santon. A fine stagione 2010/2011, l’Inter, più o meno convinta di poter concludere un buon affare, lo acquistò a titolo definitivo versando al Cesena 5 milioni cash la comproprietà di Luca Garritano e Luca Caldirola.
Nei suoi primi anni in nerazzurro, Nagatomo non se la cavò poi così tanto male. Con Mazzarri in panchina, nel 2013-14, arrivò addirittura a 5 goal e 6 assist. Dopo quell’exploit cominciò a combinare disastri.
Tutti ricordiamo quando con la fascia da capitano intorno al braccio, nel settembre 2014, contro il Cagliari, lasciò l’Inter in dieci prima della mezzora, rimediando due cartellini gialli in meno di due minuti (l’Inter perse poi 4-1, al Meazza).
Un altro giapponese all’Inter: meglio di Nagatomo
Dopo anni di figuracce e pasticci, con Spalletti in panchina, il giapponese riprese coraggio e cominciò a far rivedere quell’applicazione e quelle buone qualità che si erano intuite all’inizio della sua esperienza in nerazzurro. Ciononostante, era ormai troppo, e l’eroe nipponico fu impacchettato e spedito al Galatasaray.
L’erede giapponese di Nagatomo all’Inter potrebbe essere un altro terzino, ma di fascia opposta. Yuto giocava sulla sinistra, mentre l’obiettivo del prossimo mercato è un buon laterale destro. Ad Ausilio interessa come possibile acquisto nel caso di cessione di Dumfries. Un affare che si potrebbe chiudere più o meno a 15 milioni.
Il profilo seguito dall’Inter, e non da quest’anno, è Yukinari Sugawara, terzino destro dell’AZ Alkmaar. Un terzino di qualità, dotato di grande rapidità, agile, forte nei contrasti e tenace nello scontro fisico. Alto uno e ottanta, se la cava pure nel gioco aereo.
Yukinari Sugawara è un affare?
Non è Maicon né Hakimi, ma ha talento e, tatticamente, sembra dare molte più garanzie rispetto a quante ne abbia mai date il buon Nagatomo. Innanzitutto, Sugawara è un giocatore più versatile, bravo sia a difendere che a proporsi in attacco.
Il suo punto forte è il dinamismo, ma riesce a cavarsela anche tatticamente ed esprime col suo gioco una buona combinazione di abilità tecniche e fisiche. Si va valere come giocatore di manovra, sa gestire il possesso palla, sa tirare angoli e punizioni e riesce sempre bene nelle diagonali difensive, grazie a un atteggiamento diligente. Non è un dribblatore, come dovrebbe esserlo Cuadrado, né un uomo da sfondamento come Dumfries.
Assomiglia più a un Darmian, cioè a una pedina affidabile, che interpreta le due fasi senza troppe sbavature, e puntando tutto sullo spirito di sacrificio. C’è da dire, però, che l’AZ gioca con un 4-3-3, quindi il giapponese dovrebbe imparare a lavorare come laterale a tutta fascia.
Sugawara è cresciuto nell’AZ: si è trasferito in Olanda quando aveva diciotto anni, e dopo un biennio nelle giovanili del club della città di Alkmaar si è imposto come titolare nella squadra maggiore. Nella scorsa stagione, il giapponese ha dimostrato di essere definitivamente maturato e si è messo in luce come uno dei migliori terzini nel campionato olandese.
Anche quest’anno sta giocando bene, e sta mostrando di poter essere pericoloso in fase offensiva nonostante venga spesso schierato come terzino. Con 3 goal e 7 assist è anche nel 2023-24 uno dei migliori terzini nell’Eredivisie.