L’Inter è Campione d’Italia per la 20esima volta nella sua storia, c’è chi però non la pensa in questo modo
Grazie al successo ottenuto una settimana fa esatta al ‘Meazza’ contro il Milan, l’Inter è riuscita a proclamarsi in maniera aritmetica Campione d’Italia per la sua 20esima volta. A risultare decisive in quella circostanza sono state le reti di Acerbi e Thuram.
Immediati i festeggiamenti andati in scena lunedì sera in piazza Duomo in maniera moderata, con la vera festa di marca interista che si è svolta soltanto nella giornata di ieri, per essere più precisi al termine della vittoria ottenuta dal club meneghino sul Torino, club che si è dovuto arrendere per 2-0 sotto i colpi della squadra di Simone Inzaghi, vera e propria schiacciasassi di questo campionato di Serie A. È di questo avviso anche Massimo Moratti, ex presidente del club di Viale della Liberazione che ha avuto tempo e modo di soffermarsi su diversi temi, rispondendo in particolar modo a chi accusa l’Inter di avere 19 Scudetti sul campo anziché 20.
Moratti: “L’Inter ha 20 Scudetti, non 19. Chi era in testa aveva truffato”
Massimo Moratti, tra i presidenti più vincenti nella storia dell’Inter, una volta intervenuto davanti ai microfoni di ‘Radio Radio’ non le ha di certo mandate a dire, rispondendo così a tutta quella gente che sostiene che la formazione attualmente guidata dal tecnico Simone Inzaghi abbia 19 (e non 20) Scudetti sul campo.
Queste, in tal senso, le dichiarazioni rilasciate dall’ex patron nerazzurro, rimasto tutt’ora tifosissimo del club meneghino: “Non sono d’accordo, 20 è 20. Le squadre che erano in testa in quell’epoca avevano truffato e, personalmente, non capisco perché si debba avere sempre questa mentalità che salva chi fa il furbo”.
Dumfries: “Lo striscione contro Theo? Un errore di giudizio”
Durante la giornata di ieri, nel bel mezzo della parata tenuta dall’Inter, Denzel Dumfries si è reso protagonista in negativo di un episodio. L’olandese è infatti stato immortalato con uno stendardo in mano sul quale compariva lo stesso classe ’96 nel mentre teneva al guinzaglio un cane col volto di Theo Hernandez.
La Procura Federale ha già aperto un’indagine a riguardo, con l’ex Psv che verosimilmente dovrà far fronte a un’ammenda intorno ai 5mila euro, come già accaduto in altri precedenti. Nel frattempo, a uscire allo scoperto è stato proprio il diretto interessato, il quale ha voluto prendersi le proprie responsabilità direttamente via social.
“Durante la parata, ho tenuto su uno striscione che mostrava un’immagine inappropriata. Sono un giocatore che ama la rivalità nel calcio, è una parte cruciale di qualsiasi gioco. Mi rendo conto che tenere alto lo striscione è stato un errore di giudizio da parte mia e per niente intelligente”. Queste, di fatto, alcune delle dichiarazioni rilasciate dall’olandese al disotto di un post pubblicato sul proprio account Instagram, sostanzialmente in segno di scusa nei confronti del terzino sinistro di attuale proprietà del Milan, giunto allo scontro col numero 2 nerazzurro durante l’ultimo derby della Madonnina.
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