Anche Bergomi si sbilancia sul potenziale colpo di mercato da piazzare in estate per completare il gruppo a disposizione di Inzaghi: “Chapeau a Marotta, ecco quello che vorrei”
Aver riportato a casa lo Scudetto dopo un paio di stagioni spartite equamente fra Milan e Napoli rappresenta per l’Inter la prosecuzione, non l’inizio, di un ciclo vincente avviato ancor prima sotto la guida di Antonio Conte e Steven Zhang. Con Simone Inzaghi ha trovato massima espressione anche grazie all’applicazione di un gioco pulito e divertente, bello da osservare ed efficiente sotto il piano prettamente prestazionale.
Un mix di positività ed eleganza punti cardine di un gruppo coeso e forte, che incanta generazioni e piace anche a quanti hanno calcato il terreno di gioco di San Siro in altre epoche. Parole di Beppe Bergomi, raggiunto da ‘Il Corriere della Sera’ nello speciale Scudetto intitolato ‘Figli delle Stelle’.
L’ex difensore nerazzurro e campione del mondo ha infatti ammesso che non c’è più nulla da aprire: “Siamo già dentro un ciclo. Due Scudetti in quattro anni e altre coppe nel palmares, con tanto di finale Champions ad Istanbul”. Pensiero condivisibile all’unanimità per quanto visto finora e dagli ottimi risvolti futuri, perché molto dello zampino di Giuseppe Marotta e Piero Ausilio è saltato fuori sin dalla loro unione d’intenti ai vertici dirigenziali dell’Inter.
Colpi mirati nell’Inter ed elogio a Marotta: “Farei così”
Bergomi non ha oltretutto dubbi sulle capacità gestionali dell’organico nerazzurro da parte dei membri dello staff e per lui acquisti come Zielinski, Taremi e i potenziali innesti di Gudmundsson o Zirkzee potrebbero apportare qualcosa di buono ad una base già forte. Di questi nomi menzionati soltanto i primi due avrebbero un posto garantito in organico, mentre sui secondi c’è ancora tanto lavoro da fare con le rispettive società per convolare a nozze.
“Sinceramente preferirei investire su un difensore veloce. Abbiamo preso poche ripartenze quest’anno ma serve comunque uno così. Poi aggiungerei una punta fresca da far crescere e un centrocampista fisico“, ha raccontato. Acquisti e operazioni a parte, l’Inter resta unica. E il fatto che sia cresciuta tanto nel suo complesso è merito delle fondamenta poste dalla società, la quale ha riposto piena fiducia in una individualità di spessore come Marotta: “Mai una parola fuori posto, l’Inter ha risposto con eleganza agli attacchi violenti. Chapeau a Marotta“, ha infine aggiunto il grande ex di giornata.