Rivelazione del centrocampista nerazzurro alla TV armena sul suo apporto futuro all’Inter, ecco la durata potenziale della sua permanenza per ripetere la storia
Una vita ad inseguire successi con tante maglie prestigiose indosso, eppure finalmente il tanto desiderato sogno Scudetto è stato realizzato divenendo protagonista tra le file dell’Inter. Non era accaduto con la Roma nonostante nel club capitolino fosse particolarmente apprezzato, ma è accaduto ove da trentacinquenne ha saputo infondere la freschezza di un calciatore più giovane di almeno dieci anni.
È il magico caso di Henrikh Mkhitaryan, centrocampista di spinta dell’organico di Simone Inzaghi. L’elemento di sinistra della triade mediana schierata con costanza dal tecnico piacentino per il raggiungimento degli obiettivi collettivi. Oggi l’armeno si dice soddisfatto del proprio percorso in nerazzurro ma non vuol comunque soffermarsi troppo sul risultato conquistato sul campo, perché sostiene che vi sia ancora tanto da fare. “Devo continuare ad allenarmi, riposare e dare sempre il massimo”, ha raccontato in apertura nell’intervista a lui dedicata dalla TV pubblica armena.
“Quando ero bambino sognavo di giocare nell’Arsenal e l’ho fatto, ora ho un contratto con l’Inter fino al 2026 e conto di giocare ancora qui per altro tempo. Dopodiché vedremo se sarà il caso di restare o andar via“, ha poi aggiunto precisando la propria posizione biennale restante a Milano. Del resto il nodo anagrafico potrebbe lentamente allontanarlo, per cause meramente fisiologiche, dalla causa di Inzaghi già al termine della prossima stagione sportiva.
Mkhitaryan e l’amore per il calcio: “Arabia? Non mi piace, gioco per passione”
Eppure Mkhitaryan ha preso l’eventualità di un addio futuro con grande filosofia e non ha mostrato timore nell’affrontare tutte le chance che il destino potrebbe presentargli.
Intanto l’armeno ha ammesso che il campionato saudita di Saudi Pro League appare più competitivo rispetto al passato, complice l’arrivo di tante vecchie glorie del calcio internazionale. “Sinceramente vedo la cosa in modo negativo perché i soldi hanno cambiato il calcio, non sono importanti in uno sport del genere. Servono soltanto amore e passione. Perciò per me la porta dell’Arabia è chiusa e non voglio neppure parlare di questa ipotesi. Ritengo che il livello del calcio europeo, l’affetto dei suoi tifosi sono impareggiabili”, ha quindi concluso nella sua intervista. Parole forti ma sincere.