Niente obbligo di riscatto all’OM per il cartellino del centravanti argentino, ora destinato al rientro a Milano con un peso economico notevole sul groppone
L’Inter è stata beffata sul più bello all’apice del proprio percorso in Champions League dall’Atletico Madrid di Diego Simeone, prima che quest’ultima venisse battuta a sua volta nei quarti dal Borussia Dortmund proiettato alla finale della massima competizione europea.
Di pari passo nessuna delle altre italiane ha fatto tanto bene quanto Fiorentina e Atalanta, anch’esse capaci di raggiungere la finale di Conference ed Europa League con grande orgoglio per l’intero movimento calcistico italiano. E proprio nell’ultima sfida giocata dai bergamaschi entro le mura amiche del Gewiss Stadium, la formazione francese dell’Olympique Marsiglia è stata battuta ed eliminata con un notevole margine di tre reti al passivo. Tale risultato, equivalente all’eliminazione dalla competizione, proietta automaticamente il calciatore Joaquin Correa verso l’addio dalla Ligue 1.
L’argentino, giunto all’OM la scorsa estate in prestito dall’Inter, aveva infatti inserito all’interno del proprio contratto una clausola speciale relativa allo scatto dell’obbligo di riscatto in caso di qualificazione per merito alla prossima edizione di Champions League. Come logica conseguenza, decaduto l’obbligo, è ormai certo che debba fare rientro a Milano per conoscere da vicino il proprio futuro.
Niente riscatto e rientro a Milano, Correa peserebbe doppio sulle casse
Sebbene per la dirigenza la strada migliore percorribile resti quella della cessione a titolo definitivo o di un nuovo prestito altrove, senza chance di permanenza in Prima Squadra alle dipendenze di Simone Inzaghi, nulla è dato per scontato sul futuro di Correa all’Inter.
Stando ad una prima ricostruzione del passato bilancio 2023, Correa è costato all’Inter quasi 33 milioni di euro di cui 17 milioni al netto della tassazione. Nel corso dell’annata attuale il costo di gestione del cartellino del calciatore è sceso soltanto ad 8,5 milioni per via del prestito in essere e di un solo anno restante sul suo contratto su cui resta una vaghissima ipotesi di rinnovo.
In caso di permanenza tale costo potrebbe nuovamente lievitare dalla prossima annata aggiungendovi anche l’ingaggio netto percepito di 3,5 milioni (circa 6,5 lordi), sino a 15 milioni di euro. In sostanza, un peso notevole di cui il club dovrebbe farsi carico che non potrebbe in altro modo investire su opzioni di mercato alternative. A meno di una cessione benaugurante, visti i risultati poco positivi del calciatore nell’arco delle ultime annate della sua carriera professionale.