Non classificato: questo è il voto che si merita la stagione di Davy Klaassen; ma un NC è sempre meglio di un quattro
Quando era arrivato alla fine del calciomercato qualcuno aveva sorriso compiaciuto: “Questo è forte…“, si sussurrava. Qualcuno immaginava un destino simile a quello di Mkhitaryan, arrivato a zero e dato per giocatore mezzo finito, ma poi rifiorito grazie ai colori nerazzurri e al trattamento Inzaghi.
Qualcun altro più realista immaginava che, comunque, l’olandese poteva essere inteso come un upgrade rispetto a Gagliardini. Peggio, in effetti, non è stato, dato che non è stato niente: al’Inter ha lasciato il segno solo per il rigore sbagliato in Champions contro l’Atletico. Ma anche quello è stato un errore ininfluente: i nerazzurri avrebbero perso uguale, era destino.
Volendo dunque dare dei voti agli acquisti della stagione 2023/24 dell’Inter, Klaassen deve beccarsi un non classificato. L’olandese non si è visto. E quando è comparso in campo ha dimostrato di non poter essere utile in niente. A correre non ce la fa più. I colpi da campione non ce li ha. L’intelligenza tattica, in Italia, non l’ha mai potuta dimostrare.
A scuola, il non classificato viene considerato come un brutto voto-non-voto. Vale come un due, cioè come un’insufficienza gravissima. E lo si dà quando è impossibile dare una valutazione, perché lo studente non si è mai fatto interrogare o ha collezionato troppe assenze. Il risultato è la bocciatura.
Dal non classificato di Klaassen al 5,5 in pagella di Sanchez: i voti nei nuovi
Non hai un voto, ma almeno l’onore è salvo. Mi hanno bocciato per le assenze, dirà lo studente respinto. Avrei voluto dimostrare, ma… Ecco, la stessa scusa potrà usarla presto Cuadrado. Anche se le assenze del colombiano possono essere intese come un più grave demerito: per un calciatore, un infortunio così lungo rivela precarietà fisica e quindi inadeguatezza.
Chi invece è stato valutato e più volte giudicato con brutti voti non potrà nemmeno difendersi dicendo che non ha avuto l’occasione di farsi valere. Il voto espresso più basso della stagione va a Marko Arnautovic. Un acquisto deludente sotto tutti i punti di vista.
L’austriaco si becca un quattro e mezzo. Ha sbagliato troppe partite e soprattutto non ha dato all’Inter ciò che l’Inter si aspettava da lui: esperienza e qualità, un po’ di peso in attacco, ma anche solo presenza. Invece l’austriaco si è fermato quando la squadra aveva più bisogno e per il resto del tempo è stato giù fisicamente, mentalmente o moralmente.
L’altro attaccante, Sanchez, si merita un cinque e mezzo. La prima parte della stagione l’ha fatta da spettatore. Fermato prima dall’anemia e poi da vari risentimenti muscolari, è entrato in forma solo a dicembre. Verso febbraio ha dato segni di vitalità e in un paio di partita ha saputo fare la differenza. Troppo poco, anche se molto di più rispetto ad Arnautovic.
I promossi: da Buchanan a Pavard
Buchanan dovrebbe anche lui beccarsi un NC, ma sarebbe ingiusto. Il canadese non ha evidenziato demeriti oggettivi: fisicamente è pronto. Anche mentalmente sembra sul pezzo. Inzaghi lo schiera a sinistra gli ultimi cinque minuti e lui non fa una piega. Si impegna, cerca di imparare ciò che serve e di dimostrare quello che sa fare. Uno così non si boccia. Si porta avanti con un sei di incoraggiamento.
Poi c’è Carlos Augusto che può tornarsene a casa con un bel sei e mezzo. In certi momenti ha dimostrato di potersi meritare un sette. Ma la strada è quella giusta. Continuando a impegnarsi così, andrà solo a migliorare. Una frase antipatica, ma che ci sta tutta!
Bisseck è lo studente che più ha sorpreso la commissione d’esame. Uno di quegli studenti che riempiono gli insegnanti di soddisfazione. Ha lavorato sodo e ha imparato subito. Ha fatto più di quanto gli si chiedeva. E quando c’è stato bisogno di lui, il ragazzo ha dato il massimo. Un bel sette e mezzo è il minimo.
Yann Sommer si prende anche lui un sette e mezzo. L’otto glielo si nega, perché in tante occasioni è stato un po’ troppo aiutato dai compagni. Ma va comunque premiato per la serietà e l’attenzione dimostrata lungo tutto il percorso.
Poi c’è Pavard. Si sapeva di avere per le mani un elemento di qualità, ma l’impressione è che si sia calato alla perfezione nel ruolo e nel contesto e che abbia fatto a suo modo la differenza. Il francese è un profilo da otto.
🚨 POLEMICHE SASSUOLO-INTER
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— TVPLAY (@tvplayofficial) May 6, 2024
L’altro otto va a Thuram. L’acquisto top della stagione dell’Inter. Costato zero. Arrivato fra troppe incertezze ha dato velocità, brio e potenza all’attacco dell’Inter. Inoltre ha regalo sorrisi, entusiasmo e passione. E uno così doveva fare la riserva di Lukaku…