Episodio dolente a margine dell’ultima partita di campionato fra Frosinone e Inter, arrestati due ultras ciociari con l’accusa di aggressione ai danni di un tifoso nerazzurro. Contusi alcuni agenti
Fra le tante note positive dell’Inter nel corso dell’ultima uscita di campionato cui ha preso parte sul terreno di gioco del Benito Stirpe di Frosinone ci sono state sicuramente la buona resa difensiva e il ritorno al gol di tanti protagonisti nerazzurri, finiti sotto la lente d’ingrandimento per un momento di magra perdurato fin troppo a lungo.
Da Marko Arnautovic a Marcus Thuram, passando soprattutto per il capitano, centravanti e bomber assoluto Lautaro Martinez. Senza dimenticare l’esordio al gol di Tajon Buchanan. Il risultato finale ha parlato in modo chiaro e conciso, con un sonoro 0-5 subito dalla formazione di casa. Inevitabilmente questo ha suscitato qualche malumore fra i tifosi, alcuni dei quali non hanno nascosto il proprio malcontento e la tensione accumulata soprattutto sul finale dopo la goleada.
Del resto, il Frosinone naviga pericolosamente in zona retrocessione con due sole partite restanti al termine dei giochi per la salvezza. Fatte tali premesse, all’esterno dallo stadio è stato consumato un episodio di cronaca poco felice. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti un tifoso nerazzurro sarebbe stato preso di mira da un piccolo distaccamento del tifo organizzato locale e poi oggetto di manifestazione violenta sia fisica che verbale.
Aggressione fuori lo stadio dopo Frosinone-Inter, coinvolti alcuni carabinieri
L’uomo vittima dell’episodio avrebbe quindi tentato di trovare rifugio nei pressi di una pattuglia delle forze dell’ordine presenti in servizio, ma questo non avrebbe comunque distolto l’attenzione degli aggressori nel proprio intento offensivo. Nel parapiglia generale anche quattro militari del nucleo dei carabinieri sarebbero rimasti coinvolti e feriti con prognosi ospedaliera di circa 5-7 giorni, mentre almeno due uomini sono stati tratti in arresto con l’accusa di aggressione.
Alcuni di questi partecipanti all’azione violenta, si rende noto, avevano i volti incappucciati o comunque irriconoscibili. Un ulteriore elemento incriminante di cui è fatto assoluto divieto secondo le normative vigenti. Grazie all’intervento successivo della DIGOS si è potuto risalire al riconoscimento di alcuni malfattori per procedere con le rispettive misure di sicurezza.