Steven Zhang, che non parteciperà alla celebrazione della seconda stella, ora sblocca i fondi per chiudere tre operazioni fondamentali
L’accordo tra Steven Zhang e il fondo Pimco prevede un finanziamento di 430 milioni di euro di durata triennale. Con questi soldi il presidente Zhang conta di estinguere subito il debito con Oaktree, che nel frattempo, con gli interessi, è lievitato a circa 375 milioni. Al di là di questo aspetto, ovvero del pagamento del debito entro la data stabilita (20 maggio 2024), Zhang può consolidare la sua leadership come proprietario dell’Inter, pianificare il futuro del club senza pressioni e risolvere subito le situazioni in sospeso.
Non sappiamo ancora come interpretare il prestito da parte di Pimco. C’è chi analizza l’accordo ipotizzando che i soldi in entrata possano anche figurare come una sorta di acconto per l’acquisto del club, chi invece pensa che possano corrispondere all’acquisto di quote (quindi all’entrata di un socio di minoranza). Si tratta comunque di ipotesi di cui è prematuro dibattere.
Ciò che conta è che, senza doversi più occupare del nodo scadenza del debito, Zhang è pronto a risolvere tre questioni aperte: incassati i liquidi di Pimco, il presidente dell’Inter è pronto all’investimento che sblocca le operazioni di rinnovo finora lasciate in sospeso.
Le voci sulla possibilità di una futura cessione del club contano insomma poco. A oggi si ragiona sulla conferma degli asset più importanti in rosa. Zhang, da parte sua, ha già chiarito pubblicamente che vuole mantenere la gestione del club, e che vuole continuare a lavorare con i dirigenti che hanno permesso la conquista della seconda stella e una gestione illuminata dei pochi fondi disponibili.
Dal punto di vista tecnico è invece scoccata l’ora di formalizzare i rinnovi di tre protagonisti: Lautaro Martinez, Nicolò Barella e Simone Inzaghi. Tutti e tre, presto, saranno convocati in sede dall’Inter per prolungare il loro contratto. Con Barella e Inzaghi non sembrano esserci problemi: c’è accordo sulla durata e il valore economico dei nuovi accordi. Per Lautaro bisogna ancora trovare un’intesa. La richiesta del giocatore è di 10 milioni a stagione. L’Inter, finora, ha offerto 8 milioni più bonus.
Così Zhang sblocca le tre operazioni di rinnovo
La trattativa per il rinnovo di Lautaro Martinez, a quanto pare, non era mai entrata davvero nel vivo: c’erano stati sondaggi, confronti, ma da parte della dirigenza non era mai stato proposto un nuovo contratto. Prima di sbilanciarsi con un’offerta Marotta aveva infatti bisogno del via libera di Zhang.
Se n’è parlato comunque tanto, ed era inevitabile, e col passare del tempo sono sorti vari dubbi. In tanti hanno faticato a spiegarsi il ritardo in un accordo che sulla carta sembrava già apparecchiato. Il capitano dell’Inter campione d’Italia non ha mai manifestato interesse a voler cambiare squadra. E l’Inter non ha mai preso in considerazione di perdere il suo giocatore più forte e rappresentativo.
Lautaro sarà ancora nerazzurro. Non possiamo metterci la mano sul fuoco, ma tutto lascia presagire che stia per rinnovare il proprio contratto con il club. Le trattative entreranno nel vivo solo dopo il 20 maggio. Si prevede che il nuovo accordo avrà una durata di tre anni, portando la scadenza dell’accordo al giugno 2029. Il Toro dovrebbe incassare sui 9 milioni all’anno in parte fissa più un milione in bonus legati ai risultati.
Nel nuovo contratto, non dovrebbe essere prevista alcuna clausola rescissoria, a differenza di quanto si era ipotizzato in passato. Lautaro non tirerà troppo la corda: sul campo e fuori ha dimostrato di volere bene ai colori nerazzurri. E l’Inter, non giocherà troppo al ribasso, approfittando della disponibilità dell’argentino.
10 milioni a stagione sembrano tanti. Ma non sono una cifra inadeguata a pagare uno dei trascinatori della squadra, con numeri invidiabili (26 reti stagionali, di cui 23 in campionato). Ora, l’attenzione è rivolta al via libera definitivo da parte del presidente Steven Zhang, che dovrebbe arrivare formalmente una volta risolta la situazione sul rifinanziamento della società con il fondo Oaktree.
