Prima ancora della ratifica dell’accordo con PIMCO, l’Inter sarebbe già stata venduta: c’è chi si sbilancia sul nome dei nuovi proprietari
Fra Steven Zhang e il fondo PIMCO sembra tutto già apparecchiato per un finanziamento volto a permettere di coprire il debito con Oaktree. Zhang, in questo modo, potrebbe aver trovato il modo di rimanere ancora alla guida del club (per tre anni almeno). Di fatto, il debito cresce, ma cambia il referente con cui dialogare. E intanto l’Inter si è già trasformata in un asset più appetibile.
Vari analisti economici parlano di una soluzione ponte: la Pacific Investment Management Company avrebbe intenzione di prestare i soldi all’Inter come acconto per una cessione già scritta. In questo senso, la società potrebbe essere già stata venduta, e dietro PIMCO potrebbero nascondersi i nuovi proprietari del club.
Si tratta di voci, ovviamente. Zhang, quando ha parlato dei suoi piani, ha sempre lasciato intendere di voler mantenere il controllo dell’Inter il più a lungo è possibile. E poi bisogna ancora capire se Oaktree si renderà disponibile a una simile soluzione. Per il resto, qualora l’accordo Zhang-PIMCO dovesse andare in porto e qualora il club riuscisse davvero a realizzare il progetto dello stadio di proprietà, la situazione di Suning potrebbe anche cambiare, e di tanto.
Secondo il quotidiano La Verità, però, i giochi sarebbero già tutti belli e che fatti. Il giornale diretto da Maurizio Belpietro afferma di aver avuto conferme sull‘identità dell’investitore interessato a comprare l’Inter.
C’è dunque qualcuno o qualcosa di non detto che si muove dietro l’accordo (che secondo Bloomberg ora traballa) di Zhang con PIMCO? Per il giornale, non c’è alcun segreto: l’investitore pronto a sostituire Zhang sarebbe collegato al fondo saudita PIF. I miliardari arabi del fondo sovrano saudita, che sono stati accostati varie volte all’Inter in passato, non avrebbero quindi cessato di essere interessati all’acquisto delle quote del club.
Nella fattispecie, a metterci i soldi potrebbero essere alcune famiglie arabe legate al fondo PIF. E fin qui, nulla di così sconvolgente: le chiacchiere su un possibile passaggio di proprietà del club nerazzurro non sono certo una novità nell’ambiente. E si era già messo in conto che PIMCO potesse pretendere da Zhang garanzia (di vendita) per il finanziamento.
Ciò di cui non si era mai parlato era di uno strano intreccio di interessi fra il fondo saudita e l’azienda statunitense di gestione globale degli investimenti fondata nel 1971 da Bill Gross. I sauditi, ovviamente, non hanno bisogno dell’intermediazione del fondo PIMCO per poter avvicinare Zhang. E non dovrebbero aver problemi a trovare i capitali utili a coprire la valutazione attuale dell’Inter (vicina a 1,3 miliardi di euro).
Il fondo PIF, che aveva già mostrato interesse pure per il Milan, avrebbe insomma favorito almeno indirettamente l’accordo di Zhang con il fondo americano, che ha sempre inteso l’operazione di finanziamento come un passaggio propedeutico a una cessione del club.
La Verità prova anche a spiegare come mai il fondo PIF avrebbe rinunciato a investire sul Milan per concentrarsi di nuovo sull’Inter. Secondo la ricostruzione del quotidiano, i sauditi non hanno accetto la condizione di entrare nel club rossonero come soci di minoranza senza avere la certezza di poter poi acquisire, in tempi brevi, la maggioranza. Inoltre, a raffreddare l’affare, sarebbero intervenuti problemi giudiziari (la finanza sta indagando sulla proprietà del Milan).
Per ora sappiamo solo che PIMCO garantirà a Suning, ovvero alla controllata lussemburghese Great Horizon sarl, circa 430 milioni da restituire entro il 2027. E che questi soldi serviranno subito a Zhang per ripagare Oaktree ed evitare così di perdere l’Inter. Ma sul tavolo ci sarebbero tante altre opzioni, tutte riguardati l’ingresso di un nuovo acquirente.
Il prestito non sarebbe altro che un bridge to disposal, cioè un finanziamento finalizzato alla cessione dell’Inter. Il fondo californiano vorrebbe quindi garanzie di vendita da Zhang, e Zhang sarebbe pronto a garantire la restituzione del debito attraverso la vendita dell’asset.
Dunque, a PIMCO interessa fino a un certo punto l’identità dell’acquirente: la cosa importante è che l’Inter sia venduta entro un tempo stabilito. E allora a trattare con PIF non sarebbe affatto il fondo californiano. Sarebbero gli advisor scelti da Zhang a essere in contatto già da tempo con gli arabi. Con una valutazione sempre più a 1,3 miliardi di dollari.
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