Il capitano dell’Inter: “Ho detto ‘in settimana’ perché poi termina il campionato e volevo definire tutto prima della Coppa America”
Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, Lautaro è uscito nuovamente allo scoperto in merito al rinnovo del contratto con l’Inter. Qualche tifoso interista sta cominciando a temere uno Skriniar bis, visto che questo accordo continua a non arrivare e che le richieste del classe ’97 superano a quanto pare i 10 milioni netti a stagione. Il ‘Corriere dello Sport’ parla addirittura di 12 milioni, circa 4 in più di quanti ne offre la società. Dopo la gara con la Lazio, il capitano nerazzurro se n’è uscito un po’ alla Milito (a Madrid, dopo la finale Champions…) lanciando quasi un aut-aut al club, dimenticando però che lo stesso è nel bel mezzo di un cambio di proprietà.
Alla ‘rosea’ il numero 10 della squadra di Inzaghi ha comunque rassicurato tutti: “Siamo vicini, mancano solo un paio di cosette… Ho detto ‘in settimana’ perché poi termina il campionato e volevo definire tutto prima della Coppa America. Mi rendo conto che la situazione societaria possa ritardare tutto, noi parliamo con Marotta e Ausilio ma dipende anche dalla proprietà. Aspettiamo, non so cosa accadrà da qui alla prossima settimana, ma non ci sono problemi tra di noi. Zhang? Ci è sempre stato vicino – ha risposto – È un grandissimo presidente e non sappiamo che cosa accadrà perché è tutto sopra le nostre teste. Siamo anche noi tranquilli e in attesa”.
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— Interlive (@interliveit) May 20, 2024
Lautaro: “Devo tutto alla società e al popolo interista”
Lautaro continua tuttavia a manifestare grande attaccamento all’Inter, con la quale ha appena vinto il secondo Scudetto, il primo nelle vesti di capitano: “È una gioia per la vita, io considero l’Inter semplicemente casa”.
“È forte anche il legame con Milano: qui c’è una atmosfera speciale, qui crescono i miei figli, qui mia moglie ha un ristorante, qui sento l’amore della gente – sottolinea Lautaro – Devo tutto alla società e al popolo interista: mi sono stati dall’inizio vicini, solo grazie a loro sono riuscito a diventare capitano, che è onore e responsabilità. Alzare la coppa della seconda stella con la fascia è un sogno che mi ha dato il calcio”.