Ora è ufficiale, il fondo californiano con cui Zhang si era indebitato si è preso l’Inter. Ma chi si nasconde davvero dietro Oaktree?
Tutti abbiamo letto il comunicato che rivela come dal 22 maggio 2024 i fondi gestiti da Oaktree Capital Management siano diventati proprietari dell’Inter in conseguenza al mancato rimborso del prestito triennale concesso a Zhang e scaduto il 21 maggio. Il punto ora è capire come la grande quercia intende gestire la situazione.
Il fondo dice di voler conseguire il miglior risultato per la prosperità a lungo termine dell’Inter. E ciò dovrebbe voler dire che gli americani non puntano a cedere subito il club. Si parla anche di quello che sarà il primo obiettivo: “focus iniziale sulla stabilità operativa e finanziaria del club e i suoi stakeholder“, si legge nel comunicato.
In altre situazioni, Oaktree non ha dimostrato grassa fretta di sbarazzarsi dell’asset recuperato in pegno. Il fondo americano ha già un altro club calcistico fra i suoi investimenti. Nel 2020 ha rilevato la maggioranza del Caen, club francese fallito e da anni galleggiante in seconda serie.
Ebbene, Oaktree ha lavorato per risanare il bilancio (licenziando un sacco di gente), ha venduto un paio di nomi grossi in rosa, ma ha anche investito, in modo che la squadra potesse tornare in Ligue 1. E questo per vendere la società a un prezzo più importante.
Malgrado la mancata promozione, la cessione dovrebbe avvenire quest’estate. C’è un investitore pronto a mettere i milioni (una trentina, pare) che servono per accontentare la richiesta del fondo. Il Caen ne esce con i conti sistemati e più stabilità dal punto di vista sportivo e societario.
⚫🔵#Oaktree–#Inter, avventura iniziata!
🤝 Alejandro Cano e Katherine Ralph hanno incontrato i due Ad #Marotta e #Antonello pic.twitter.com/KTH8djsPLW— Interlive (@interliveit) May 22, 2024
Brookfield: ecco chi c’è davvero dietro Oaktree
Oaktree si è dunque preso il 99% e passa delle quote dell’Inter. E potrebbe averlo fatto sapendo di poter cedere presto tutto il pacchetto a un grande investitore. Oppure con l’intenzione di far crescere ancora il prezzo (grazie allo stadio di proprietà, per esempio), e per poter guadagnare assai più del previsto fra un paio d’anni.
Intanto, pare che anche Oaktree prestò non sarà più Oaktree. Lo scrive Calcio&Finanza, spiegando che il fondo californiano è in realtà parte di un altro fondo, canadese. Dietro Oaktree c’è già Brookfield, società con sede a Toronto specializzata in gestione di asset alternativi e investimenti nel settore immobiliare.
Nel 2019, si legge nel sito di approfondimento, la Brookfield Corporation ha acquisito il 62% di Oaktree. E presto, così come prevede l’accordo di qualche anno fa, i canadesi dovrebbero arrivare a prendersi il 100% delle quote del fondo californiano. Si tratterà di un processo graduale che avrà termine nel 2029.
Bruce Flatt, l’uomo da 4 miliardi di dollari
Per ora, i canadesi sono riusciti a prendersi fino al 72% della proprietà, acquistando quote per una spesa di circa 4,7 miliardi di dollari. Calcio&Finanza ricorda però che Oaktree opera come azienda indipendente all’interno della famiglia Brookfield.
In pratica i californiani continuano a gestire le loro offerte di prodotti e a sviluppare le strategie di investimento di testa loro. E faranno di testa loro anche con l’Inter. Valutando quindi cosa conviene di più al momento: se vendere subito o aspettare, per consolidare e aumentare il valore del club.
A capo della Brookfield c’è Mark Carney, un banchiere che ha gestito per anni l’economia canadese ed è stato pure governatore della Banca d’Inghilterra (dal 2013 al 2020). Attualmente è il presidente e il capo dell’impact investing del Brookfield Asset Management. Ma sopra di lui c’è il CEO Bruce Flatt, un miliardario entrato in Brookfield all’inizio degli anni ’90 e che oggi vanta un patrimonio personale da quasi 4 miliardi di dollari. E da Oaktree di comanda? Per ora in testa c’è Howard Marks,co-direttore e co-fondatore dell’azienda.