Altro giorno e nuova polemica: si torna a parlare di Scudetto a rischio per l’Inter e di Procura pronta a indagare
Da un lato ci sono tutti coloro che non hanno saputo digerire lo Scudetto nerazzurro e che accusano l’Inter, con la sua proprietà e i suoi dirigenti, di varie malefatte: sportive, finanziarie e legali. Dall’altro ci sono i tifosi interisti stessi, che per loro natura amano particolarmente i drammi e le situazioni limite. Così, dopo essere riusciti a superare, apparentemente senza alcun effetto catastrofico, il passaggio da Zhang a Oaktree, si torna a paventare la tragedia.
Nella fattispecie, si vocifera di un possibile intervento della Procura con il conseguente rischio di revoca dello Scudetto guadagnato sul campo. Che cosa è successo stavolta? Nulla di nuovo, in effetti.
Una settimana fa Reuters aveva cercato di analizzare e insieme denunciare la situazione “ambigua” di LionRock, il fondo asiatico che fino a qualche tempo fa era azionista del 31% dell’Inter. Chi si nascondeva dietro il fondo? A che titolo gli investitori iniettavano capitali nel club? Se lo sono domandati anche altri quotidiani sportivi italiani, e ve ne abbiamo parlato anche noi, cercando di chiarire quella che dovrebbe essere la situazione.
A non tornare sarebbe il meccanismo non pienamente trasparente attraverso cui i sottoscrittori del fondo di Hong Kong hanno potuto negli anni potuto continuare a investire nel capitale della società nerazzurra dopo il default di Grand Tower, la società principale di Zhang e titolare del 61% delle azioni.
Ancora dubbi su LionRock
Ora viene fuori un approfondimento comparso su Dagospia in cui si afferma che LionRock avrebbe dovuto seguire Grand Tower e consegnare tutte le sue azioni a Oaktree dopo l’escussione del debito. LionRock, però, non lo ha fatto, dato che il fondo accessorio si è staccato dall’Inter nel momento in cui Zhang ha firmato il finanziamento con i californiani. A spiegarlo è stato proprio un portavoce di LionRock all’agenzia Reuters il 22 maggio scorso.
Alla FIGC risultava che LionRock fosse azionista dell’Inter fino a pochi giorni fa. In questo senso nessuno le avrebbe comunicato che il fondo satellite non aveva più nulla a che fare con l’Inter… “LionRock“, si legge su Dagospia, “non sarebbe uscito subito dopo Grand Tower, bensì tre anni prima. E questo spiegherebbe perché i suoi sottoscrittori non si sono lamentati per il default dell’altro socio“.
Il sito di Roberto D’Agostino si chiede se tutto ciò è lecito e che tipo di finanziamenti sono arrivati a Zhang da LionRock fino al 2021. E si ipotizza qualcosa di poco chiaro. Great Horizon è uno dei veicoli lussemburghesi che deteneva il 68,55% dell’Inter. Secondo Dagospia, la società era già gravata da un pegno di primo grado da parte di una banca cinese (la Fubon Bank) che aveva erogato un prestito a LionRock per l’acquisto del 31% delle quote.
A fare da garante quell’anno, cioè nel 2019 fu proprio Zhang. Come? Offrendo garanzie personali e il pegno su Great Horizon che aveva già il 68,55% dell’Inter. E che fine ha fatto dunque il debito di LionRock al momento dell’escussione dell’Inter da parte di Oaktree? Chi ci ha rimesso i soldi investiti? Nessuno conosce l’identità del finanziatore principale. E nessuno sa perché la FIGC non sapeva che il fondo era ormai vuoto. Per questo si pensa a dei fondi offshore.
E non è tutto. Quando e come Grand Tower ha rilevato le quote di Lion Rock? E perché non se ne parla in nessun bilancio nerazzurro? Per la giustizia sportiva c’è bisogno che le partecipazioni societarie siano trasparenti. Altrimenti si rischiano penalizzazioni gravi. La presunta violazione riguarderebbe l’articolo 20 bis delle norme FIGC, quella appunto sulle acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie.
Così Dagospia immagina che la situazione del finanziatore fondamentalmente “occulto” potrebbe essere materia per la giustizia civile italiana e per la procura federale del calcio, inoltre lascia intendere che in caso di indagini e di condanna, lo Scudetto vinto dall’Inter potrebbe essere a rischio.
Scudetto a rischio: la Procura studia il caso LionRock
Come prevedibile, Tuttosport prende la palla al balzo e lascia supporre un illecito su cui “la Procura potrebbe avviare un’indagine“. Pochi giorni fa, di questa notizia, aveva già parlato la Gazzetta, che però ora fa marcia indietro e scrive che sostanzialmente si tratta di pettegolezzi fini a sé stessi: “Nessun illecito nella posizione dei nerazzurri”, si legge sulla rosea.
Sappiamo che LionRock non ha più investito nell’Inter e che le quote sono dunque passate di mano, anche se non è ancora chiaro quando e come. Sappiamo poi che ora l’azionista di maggioranza della FC Internazionale SpA, la cui documentazione è depositata da tempo presso la FIGC, è ora Oaktree, non più con il 61% delle azioni ma con il 99%.
Sui social qualcuno però associa questa situazione con le dimissioni in massa (quattro elementi) alla Covisoc dopo che il ministro Abodi ha deciso di aprire una nuova commissione sulla trasparenza finanziaria dei bilanci delle squadre di Serie A.
I dirigenti e gli ispettori della Covisoc, secondo queste voci, si sarebbero dimessi per non assumersi la responsabilità di aver chiuso gli occhi su una situazione come quella dell’Inter. Non è così: la partita è molto più amplia. E non è detto che gli ispettori hanno la coscienza sporca: si dimettono perché si sentono sfiduciati dall’azione del Governo.
Ciò non toglie che la Serie A possa essere davvero malata, che diversi club abbiano barato sportivamente coi conti e che chi di dovere non abbia investigato a fondo. Per questo arriva una commissione esterna. Ma non per l’Inter.
Questione Great Horizon
Molto probabilmente, per escutere il pegno, Oaktree ha chiesto di eliminare quel pegno di primo grado in favore della Futbon bank. Ed è così che il fondo americano si è garantito il 99% delle quote. Lion Rock si è dunque liberato dal debito. Senza che però si sappia da chi, nel 2021, la società di Zhang abbia ha acquistato il 31% delle quote possedute da Lion Rock.
Nel bilancio 2021 di Great Horizon, infatti, non risultano acquisite nuove partecipazioni. “Forse risulterà nel bilancio 2022, 2023 o 2024 quando i documenti verranno caricati con calma nei prossimi anni“, si legge su Dagospia. Ma è stato davvero Zhang a prendere le quote di LionRock nelle Cayman nel 2021? E poteva farlo dato che era lui stesso garante del debito del fondo?
Con il passaggio da Zhang a Oaktree sappiamo che Great Horizon aveva già rilevato le quote di LionRock, ma non sappiamo il quando, il come e da chi. Però le quote non sono passate direttamente da LionRock a Great Horizon. Per questo dovrebbe, secondo le Cassandre, esserci ammenda o penalizzazione per i nerazzurri.
Il tema è quindi se il titolare effettivo del 31% negli ultimi tre anni sia quello effettivamente dichiarato. Nessuno spiega però che l’eventuale saldo del lender nel 2021 non può aver per forza cambiato la titolarità: questo dato si può modificare anche successivamente alla scadenza del debito.
Dal punto di vista regolamentare, nel caso non fossero state fornite le informazioni previste, ci potrebbe essere un richiamo. Ma la penalizzazione sembra fuori discussione.