L’affare si può chiudere a 20 milioni: la dirigenza ha organizzato il colpo e ora tocca a Oaktree approvare l’esborso
Oggi, martedì 28 maggio, ci sarà un incontro fra nuova proprietà, dirigente e allenatore: si farà il punto sui nuovi obiettivi, in base alle disponibilità economiche. Alcuni dati appaiono scontati: il mercato sarà fondato sulla sostenibilità e la stabilità. Si ribadisce quindi il concetto del rispetto dei conti e delle regole già rispettate negli ultimi tre anni dalla dirigenza.
L’impressione, in base a quanto Oaktree ha lasciato trapelare in questi giorni, è che potrebbe esserci la disponibilità a tirare fuori qualche milioncino per affari strategici o presentati dall’allenatore come colpi indispensabili. E se serve qualche milione in più, prima bisognerà cedere.
Un affare sembra già apparecchiato: per chiudere servono 20 milioni. Il nome dell’obiettivo è noto: è il portiere Bento dell’Athletico Paranaense. Il brasiliano, dunque, potrebbe essere il terzo colpo in entrata dopo Taremi e Zielinski. La richiesta del club brasiliano è superiore ai 20 milioni, mentre per Ausilio e Marotta 20 è il tetto massimo di esborso.
L’affare sembrerebbe già impostato, e lo scrive anche la Gazzetta. Malgrado i giorni di incertezza legati al passaggio di proprietà, la dirigenza nerazzurra non si è mai fermata e a maggio la trattativa è andata avanti. I contatti sono ancora in corso. L’Athletico spera in un’asta. Bento vuole l’Inter. La dirigenza nerazzurra crede che il brasiliano sia un ottimo colpo in prospettiva. Fermo restando che il portiere titolare della prossima stagione sarà ancora Sommer.
Affare Inter-Athletico: si può chiudere a 20 milioni
Per trovare la quadra, a oggi, sembra che manchi solo il via libera da parte della nuova proprietà. Oaktree promette bene: si sta sforzando, dal punto di vista comunicativo, per far capire all’ambiente che non vuole trattare l’Inter da limone da spremere. Nell’ultimo comunicato, il fondo ha menzionato un suo apporto finanziario costante (tramite interposta persona). Il che è abbastanza retorico.
Oaktree, in questi anni, non ha aiutato l’Inter ma le proprie casse, dato che il debitore ha pagato piuttosto caro quel sostegno ottenuto tramite interessi. Forse si tratta solo di un modo un po’ infelice di dire che gli uomini di Oaktree sono addentro le questioni economiche dell’Inter già da tre anni e che quindi sanno come comportarsi.
Ma gli americani sono così per cultura: sono un po’ spavaldi. Gonfiano il petto e ostentano grandezza. E per ora va bene così. Per farsi benvolere, potrebbero essere disposti a lasciare davvero carta bianca alla dirigenza. A quel punto Bento dovrebbe arrivare davvero, dato che il portiere giovane era un priorità dallo scorso anno.
Dal Brasile le notizie sono ancora confortanti. Dopo le parole di Maicon, che a metà maggio si disse sicuro del passaggio del portiere all’Inter, anche la stampa sudamericana vede l’Inter in vantaggio rispetto a tutte le concorrenti (Fiorentina, Como, Porto, Siviglia, Newcastle, West Ham).
Problema fondi
Una ventina di milioni in cassa dovrebbero già esserci, a prescindere da possibili cessioni. Se l’Inter venderà (Dumfries e giovani). quei soldi dovrebbero andare su altri obiettivi. Cioè, un laterale destro (il sostituto di Dumfries), un altro attaccante (a prescindere dall’uscita di Arnautovic) e forse un centrale di difesa (in caso di uscita di uno fra de Vrij e Acerbi).
I media brasiliani scrivono che l’Inter potrebbe provare a prendere anche Victor Roque, giovane attaccante attualmente al Barcellona ma esploso proprio nell’Athletico Paranaense. Il classe 2015 ha trovato 15 presenze con la maglia blaugrana ma starebbe reclamando più spazio. Per questo il Barcellona potrebbe prestarlo. E all’Inter l’affare potrebbe interessare.
Fra i due colpi, Bento sembra per più ragione più fattibili. Molti tifosi nerazzurri avrebbero preferito che l’Inter si buttasse su Di Gregorio, che invece passerà alla Juve per una cifra vicina ai 20 milioni. Il problema è che Di Gregorio ha 27 anni e ha già dimostrato di poter far bene in Serie A, quindi non avrebbe mai accettato di fare il secondo di Sommer. Bento, invece, è d’accordo: ha accettato la prospettiva di dover fare un po’ di apprendistato.