Apertura al ritorno della famiglia Moratti al vertice della presidenza dell’Inter dopo la transizione Oaktree, le parole dell’ex proprietario Massimo
Sono trascorsi moltissimi anni dall’ultima volta in cui si è visto il nome di un Moratti all’interno dell’organigramma societario dell’Inter. Eppure il ricordo di quell’era risuona ancora dolce nell’aria e molti tifosi, soprattutto coloro i quali erano presenti nei giorni di festa del passato, non hanno mai perso la speranza di un ritorno di fiamma negli anni a seguire.
Ciò non è avvenuto dopo l’era Thohir, a cui Moratti aveva di fatto ceduto la proprietà, e non è avvenuto neppure a seguito dell’uscita di scena di Steven Zhang. L’ultimo presidente cinese ha infatti lasciato per forza di cose le redini societarie al fondo statunitense Oaktree che sembra esser pienamente consapevole della grandezza del progetto di crescita nerazzurro, ma a sua volta non ha mai escluso la possibilità di fare affari con potenziali investitori sul mercato per raggiungere un certo margine di profitto.
Fra questi è rispuntato Thomas Zilliacus, ma non sarebbe l’unico ad avere il sogno nel cassetto di gestire dall’alto l’Inter. Proprio nelle scorse ore, in un intervento per il settimanale ‘Oggi’, l’ex presidente Massimo Moratti ha rispolverato il nome del suo ex club dai pensieri ed avrebbe ammesso un’incredibile verità.
Moratti e l’Inter ancora insieme, sogno straripante di difficoltà imprenditoriali
“Se rivedremo mai la mia famiglia alla guida dell’Inter? Non è facile ma non lo escludo, chissà. Mia moglie mi spinge ogni sera a ricomprarla e io puntualmente trovo una nuova scusa. Sarebbe un impegno importante”, ha raccontato il vincente uomo d’affari dell’era del Triplete.
“Ritengo sia un’esperienza ancora troppo recente per poter ricominciare. Eppure da ragazzo non avrei mai detto che sarei diventato presidente dell’Inter, quindi mai dire mai”, ha poi aggiunto Moratti lasciando un fondo di dubbio su quel che potrebbe accadere in un futuro neppure tanto ipotetico. Buona parte delle riserve giacciono soprattutto attorno alla consapevolezza che la gestione di un club simile abbia costi altissimi ed un solo imprenditore, come avvenuto in passato, non ha oggi carte sufficienti per poter raggiungere l’obiettivo che la stessa nuova proprietà ha intenzione di curare con attenzione. “Oaktree è una realtà solidissima e bisogna capire quali siano le sue finalità. Il debito è alto e non credo che lo lasceranno così”, ha poi concluso Moratti.