Nuovo caso plusvalenze: l’indagine arriva all’Inter, i dettagli

Anche l’Inter è coinvolta nel nuovo caso plusvalenze: la Procura di Milano che aveva archiviato il caso ora rianalizza i fatti

Ogni giorno una nuova polemica. Migliaia di tifosi italiani chiedono che sia avviata un’indagine sull’Inter, sulla vecchia proprietà e sugli affari portati a termine dai nerazzurri negli ultimi anni. Dopo il caso dell’esposto di Jdenentità bianconera, i dubbi su LionRock, il bond declassato a spazzatura, i sospetti sull’iscrizione a bilancio dei mancanti versamenti da parte di DigitalBits, l’Inter potrebbe ora dover aver a che fare con un’inchiesta sulle plusvalenze.

Inter coinvolta in un nuovo caso plusvalenze
Beppe Marotta (Ansa) – interlive.it

La Procura di Roma ha inviato degli atti a quelle di Milano, Bergamo e Modena per sollecitare l’approfondimento di alcune operazioni contestate alla società giallorossa. Si parla di plusvalenze sospette che la Roma avrebbe portato a termine con l’Inter, l’Atalanta e il Sassuolo. I nerazzurri sono stati chiamati in causa per l’affare Nainggolan.

La Procura valuta il passaggio del belga di origini indonesiane dal club giallorosso a quello nerazzurro come un’operazione viziata da una possibile plusvalenza. Il sospetto nasce dopo l’analisi di vari carteggi e con la dichiarazione dell’indagato Giorgio Francia, responsabile dell’ufficio conti del club giallorosso.

Chinè ha già spiegato aver chiesto documenti alle procure di Milano Bergamo e Modena non per aprire delle indagini, ma per confermare le conclusioni a cui egli è già arrivato: abbiamo a che fare con un rinvio a giudizio.

La Procura di Milano aveva già indagato sulle plusvalenze del club nerazzurro, archiviando tutte le accuse. Questo perché secondo i pm non erano emerse condotte tese ad alterare i bilanci, anche in relazione alle stagioni 2017/2018 e 2018/2019. E Radja Nainggolan arrivò all’Inter a fine giugno 2018.

Caso plusvalenze, anche l’Inter finisce al centro delle indagini per l’affare Nainggolan

Il vero obiettivo dell’inchiesta attuale è l’ex presidente dei giallorossi James Pallotta. E con lui rischia l’amministratore delegato Guido Fienga. A entrambi, lo scorso 22 aprile, è stato notificato l’avviso di conclusione indagini per il reato di concorso in false comunicazioni sociali.

Plusvalenze: nel mirino l'affare Naiggolan
Radja Nainggolan con la maglia dell’Inter nel 2019 (Ansa) – interlive.it

Alla Roma sono contestate varie possibili plusvalenze possibili. C’è l’affare con la Juve che ha coinvolto Spinazzola e Pellegrini. E poi c’è l’affare con l’Inter per far arrivare Nainggolan in nerazzurro. L’Inter pagò l’indonesiano 38 milioni. E nell’ambito dell’operazione i due nerazzurri Davide Santon e Nicolò Zaniolo si trasferirono in giallorosso.

Il belga, pagato 38 milioni di euro, avrebbe però generato una plusvalenza di 34,1 invece che di 24 milioni. E la Roma, secondo gli inquirenti, avrebbe barato per poter contabilizzare una plusvalenza più alta di quella effettiva. Come? Fissando i valori dei calciatori oggetto di scambio (Santon e Zaniolo, appunto) a un prezzo diverso da quello che sarebbe stato stabilito.

La Procura di Roma ha chiesto ai colleghi di Milano di indagare in casa nerazzurra. E ci sarebbero quattro documenti da analizzare meglio. Quattro mail, tutte partite da viale della Liberazione nel giugno del 2018. Nella prima ci sono le bozze dei contratti. Nelle altre tre, che sono state spedite a distanza di nemmeno una settimana, ci sono i contratti definitivi dei tre calciatori.

Il prezzo di Zaniolo è stato gonfiato?

All’epoca sembrava che la valutazione di 6 milioni per Zaniolo fosse troppo alta. Il ragazzo arrivava dalla Primavera e non aveva mai giocato in prima squadra. Ma subito dopo il passaggio alla Roma fu convocato in Nazionale e poi cominciò a diventare un uomo fondamentale per la squadra giallorossa moltiplicando il suo valore.

Zaniolo: valutazione gonfiata?
Zaniolo (Ansa) – interlive.it

La questione, come anticipato, è già stata affrontata. Il prezzo di Zaniolo è stato studiato due anni fa dalla Procura di Milano. E non è emerso alcun tentativo di alterare il prezzo reale. L’Inter non dovrebbe essere in pericolo. Tutto può essere, ma ci sono vari elementi che lasciano pensare che le indagini non porteranno a penalizzazioni.

A parte l’inconsistenza in sé della questione, l’Inter non è quotata come lo era la Juventus e quindi non è soggetta alla relativa normativa sulle violazioni. Poi potrebbero anche presentarsi i termini di prescrizione delle violazioni ipotizzabili.

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