Varie voci vogliono Stefan de Vrij lontano dall’Inter, ma il centrale olandese non è un elemento da cedere
Da qualche mese si continua a parlare della possibile uscita di uno fra Francesco Acerbi e Stefan de Vrij e dell’acquisto di un centrale più giovane, in grado di reggere per tutto il campionato e offrire una prospettiva di crescita tecnica ed economica al club. Il preferito è sempre stato Alessandro Buongiorno del Torino, che però costa troppo caro e ha addosso un codazzo troppo lungo di corteggiatori.
Di fronte alle prevedibili difficoltà che l’Inter potrebbe incontrare sul mercato, l’ipotesi più verosimile fino a qualche giorno fa è stata allora quella di trattenere Acebi almeno un altro anno. Nonostante l’età avanzata, i malumori generati dal caso Juan-Jesus e le prestazioni, nelle ultime settimane, non sempre puntualissime.
Oltre ad apparire incerto come leader della difesa, quest’anno Acerbi ha mostrato anche evidenti limiti fisici. Si è fermato varie volte per infortunio. A inizio campionato è stato assente per cinque giornate, per infortunio muscolare. A febbraio 2024 si è fermato di nuovo per un colpo al polpaccio, e anche in quest’occasione è stato fermo per più di un mese. Poi a inizio maggio lo ha sorpreso la pubalgia.
Il problema pareva risolto, ma non è così: giorni fa abbiamo saputo che l’ex Lazio ha dovuto rinunciare anche alla Nazionale, sempre per la pubalgia. Un problema che a 36 anni può rappresentare un grosso problema. Insomma, pare che un centrale possa essere un acquisto davvero utile per l’Inter e che l’idea di sbolognare de Vrij non ha alcun senso.
Cedere de Vrij: ora non conviene più
L’olandese è stato accostato a un ritorno in Olanda, a un trasferimento al Napoli o a un ricco fine-carriera in Arabia. Ora come ora, però, cedere de Vrij potrebbe rappresentare un rischio enorme per i nerazzurri: il difensore, per esperienza, serietà e disponibilità, è ancora una pedina indispensabile. Lo è sempre stato, nonostante i troppi alti e bassi.
Di certo, con i problemi fisici di Acerbi, la sua importanza in squadra cresce ancora di più. Acerbi potrebbe operarsi e risolvere senza troppo affanno il suo problema. Ma, alla base, non potrà certo più giocarle tutte o quasi. In ogni caso, l’olandese va trattenuto. Sia qualora non dovesse partire Acerbi (Inzaghi dovrebbe convincersi ad alternare i due centrali con criterio per un ultimo anno) e, a maggior ragione, nell’eventualità che arrivi un giovane sostituto.
Rispetto all’acquisto di un nuovo centrale ci sono però altri problemi da mettere in conto. Innanzitutto, per far entrare un centrale, bisognerebbe liberare spazio. Quindi si tratterebbe di provare a cedere Acerbi, che quest’anno ha raggiunto il rinnovo automatico del contratto.
Ad Ausilio piacciono molti nomi. Segue da tempo Solet: giovane, promettente, adatto a una difesa da tre e soprattutto acquistabile a una decina di milioni (ha solo un altro anno di contratto, quindi non dovrebbe costare tanto. Anche lui sembra però abbastanza fragile fisicamente: il suo storico è pieno di infortuni, specie nell’ultima annata.
I piani della dirigenza e quelli dell’allenatore
Marotta e Ausilio probabilmente sapevano da tempo che era importante guardarsi intorno per trovare un nuovo centrale. Difficilmente, date le condizioni di Acerbi, i dirigenti potranno pensare che sia tutto ok e che il reparto sia a posto così.
Pare che Ausilio abbia messo gli occhi su un paio di centrali in Argentina (su tutti Nicolas Valentini, classe 2001 del Boca Juniors) o che stia pensando al ritorno a casa di Pirola (che è un ex canterano e tornerebbe dunque utile per le liste). Tra i difensori seguiti da tempo ci sono pure Schuurs e Bijol. L’olandese del Torino, tuttavia, ha vissuto una stagione travagliata a causa della rottura del legamento crociato, e conta pure lui parecchio.
La soluzione potrebbe essere allora interna. Inzaghu potrebbe decidere di trasferire Pavard al centro della difesa (con de Vrji come sostituto), tenere Bisseck e Darmian sulla destra e Bastoni e Carlos Augusto a sinistra.