Prima del sì, pare che si sia davvero sfiorata la rottura: la trattativa si era bloccata per colpa della tensione creata da una parte in gioco
Tutto è bene quel che finisce bene. Come nelle storie classiche, l’eroe ha deciso di intervenire in prima persona e risolvere i tanti problemi che si erano venuti a creare a causa di incomprensioni, dubbi e insidie varie. In questo modo il pericolo rottura più volte paventato dalla stampa è stato scongiurato e tutta la tensione accumulata si è già dissolta. Puff!
Tutto questo grazie a un sì. L’Inter quasi non se l’aspettava. Le premesse parevano indicare una contrattazione lunga e sofferta. E invece Lautaro Martinez ha deciso di spiazzare tutti andando incontro alla proposta del suo club. Nessun grande sacrificio, intendiamoci.
Con il nuovo contratto, il Toro sarà il giocatore più pagato della rosa. Ed è anche giusto che sia così. Il timore è che, fomentato dal suo procuratore o dalla stampa o da qualche squadra estera, Lautaro potesse chiedere l’impossibile alla sua società.
Le cose sono andate meglio del previsto. Lautaro ha dimostrato di tenerci davvero all’Inter e di non essere un prepotente. Ora qualcuno se ne uscirà di sicuro raccontando che l’ok all’offerta dell’Inter è arrivato solo dopo che il suo agente Camano ha capito che il suo assistito non aveva mercato… Ma è una cattiveria gratuita.
Dalla possibile rottura all’accordo: Lautaro scioglie la tensione
Al 30 maggio, volendo, Camano avrebbe avuto tutto il tempo utile per trovare un altro club disposto a spendere 10, 12, 14 milioni a stagione per il Toro. Ma l’impressione è che sia stato proprio Lautaro a bloccare il suo procuratore e a risolvere la crisi in atto. Prima dell’accordo sul rinnovo si era arrivati a un punto di tensione altissima tra Inter e Camano, è innegabile: per questo nessuno avrebbe potuto davvero escludere una clamorosa rottura.
Si era davvero arrivati a una resa dei conti. Ma, alla fine, Lautaro ha detto sì all’offerta massima che l’Inter ha potuto presentargli. Lo ha fatto perché sta bene all’Inter e perché si è ambientato nel migliore dei modi a Milano. Dire che si è “accontentato” perché non aveva nessun top club dietro è poco realistico e corretto nei confronti del ragazzo.
Dubitiamo che Lautaro abbia mai chiamato l’agente dicendogli di voler andare via o di pretendere una cifra mostruosa per rompere con l’Inter. Dubitiamo anche che l’agente abbia chiamato i top-club e che nessuno di questi abbia offerto quanto richiesto.
Diciamocelo: Camano ha alzato la cresta e gonfiato il petto in un modo poco sopportabile. Il suo comportamento ha di certo creato un’altissima tensione fra le parti. E c’è voluto l’intervento diretto di Lautaro per calmare una situazione che stava diventando antipatica.
Certo, il signor Camano fa solo il suo lavoro e ha sempre parlato con rispetto dell’Inter e nell’interesse del suo assistito. Ma ci sono pochi dubbi sul fatto che nelle ultime settimane abbia parlato un po’ troppo, con il preciso fine di mettere in allerta l’Inter.
Crisi scongiurata: i meriti del Toro
Ciò che conta è che il rinnovo si farà senza più problemi e drammi. L’accordo si dovrebbe chiudere a 9 milioni netti. Il che implica un investimento lordo da 16,8 milione più un milioncino di ammortamento. Quindi tutto l’affare è da quasi 18 milioni. Tradotto: il Toro costerà all’Inter 4 milioni in più all’anno.
Lautaro è stato bravo e onesto. Era giusto che trattasse e chiedesse di più. Ma alla fine, come si è detto spesso, il ragazzo ha valutato anche aspetti extra-economici e ha dimostrato che a decidere non sono i procuratori ma i giocatori.
Con il suo sì, la nuova proprietà ha dimostrato di voler fare il bene dell’Inter. Oaktree ha avallato la cifra proposta da Marotta e Ausilio, senza tentare di ridurla. Ciò significa che il fondo californiano vuole confermare e mantenere invariati i piani che c’erano con Zhang. Per ora niente tagli, insomma.