Poteva mancare la letterina a Sergio Mattarella? Per attaccare l’Inter, ora si passa anche dal presidente della Repubblica italiana
Dopo un esposto presentato alla Covisoc e poi arrivato negli uffici della Procura di Milano, l’agguerritissima Fondazione Jdentità Bianconera ha deciso di muovere l’ennesimo attacco all’Inter, stavolta rivolgendosi ai piani alti, che più alti non si può: l’ultima lettera redatta dall’associazione di professionisti che punta a tutelare l’immagine (e “l’onorabilità”) dei tifosi bianconeri ha raggiunto nientepopodimeno che Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica italiana.
Nelle scorse settimane, come sappiamo, la Fondazione aveva inviato un esposto alla Covisoc e alla FIGC. Un documento che è arrivato poi anche sul tavolo della Procura di Milano per denunciare le presunte irregolarità dell’Inter in relazione all’iscrizione all’ultimo campionato. Per farla breve, l’associazione crede di aver scoperto come il club nerazzurro non potesse disporre dei requisiti minimi per l’iscrizione al campionato che poi ha visto.
Si parla di mancata “fornitura“, manco fossimo al mercato, di “garanzie a supporto della cosiddetta continuità aziendale”. E, a detta dell’Ansa, gli inquirenti avrebbero preso in considerazione l’opportunità di valutare le carte. Devono farlo. Nel senso che i pm guidati dal procuratore Marcello Viola sono obbligati a valutare l’esposto, come succede per ogni altro esposto presentato da cittadini, associazioni, partiti o aziende.
Non è abbastanza. La Fondazione Jdentità Biaconera ha voluto anche inviare una lettera di protesta alla Gazzetta dello Sport (giornale reo, secondo l’associazione, di trattare con troppo rispetto l’Inter e con poca obiettività la Juventus). Dopodiché ecco il vero colpo di classe: il richiamo a Mattarella.
La segnalazione inviata al presidente della Repubblica denuncerebbe un fatto grave avvenuto all’Assemblea dei Soci del club nerazzurro. Nel mirino dell’associazione sarebbe finito Ignazio La Russa, cioè l’attuale presidente del Senato della Repubblica. Jdentità Bianconera ha voluto redigere un’indignata missiva da recapitare al presidente Mattarella. L’attacco è rivolo a “Larussa”. Che non è la versione femminile del protagonista di Karate Kid, ma appunto il politico italiano, già senatore e ora presidente del Senato.
Jdentità Bianconera scrive a Mattarella per attaccare il tifoso La Russa
Ecco il passaggio chiave della denuncia: “Il presidente del Senato, avv. Ignazio Larussa nella mattinata del 04 giugno u.s. si è recato in auto blu e scorta pubblica a Milano, presso la sede della società di calcio F.C. Internazionale Milano, per la presentazione della nuova compagine sociale ai soci della predetta società...”
“Tale pubblica apparizione della seconda carica dello Stato“, li legge ancora, “è stata ripresa da tutte le televisioni e da tutti i giornali italiani, che hanno, altresì, riportato le parole del Presidente del Senato, tra le quali, ad esempio, l’affermazione che la retrocessione, quello spetta al Milan”.
La denuncia, anche se apparentemente sciocca, mette in luce una situazione abbastanza grave. In Italia, se un politico sfrutta l’auto blu per situazioni non istituzionali, potrebbe essere soggetto a indagini e sanzioni legali. È infatti sempre importante che l’utilizzo delle auto blu sia conforme alle normative e alle esigenze istituzionali. La Russa avrebbe compiuto un abuso?
C’è però il particolare relativo alla scorta. La Russa, in quanto seconda carica dello Stato, deve essere tutelato in termini di sicurezza. Ogni suo spostamento deve essere seguito da una scorta. E ha senso. Ci sono stati in passato presidenti del Senato che hanno provato a rifiutare l’auto blu e la scorta, affermando di preferire usare i mezzi pubblici come cittadini qualsiasi. Ma un’alta carica istituzionale non è un cittadino qualsiasi e non può esserlo, e non può muoversi liberamente senza scorta, perché metterebbe in pericolo sé stesso, chi gli sta accanto e lo Stato.
La Russa è un tifoso sfegatato dell’Inter e a volte esagera nella manifestazione della sua passione calcistica. Dovrebbe darsi un contegno, è innegabile. Ma le dichiarazioni di tifo non sono un reato. Lo stesso Mattarella è un tifoso. E sapete che squadra tifa? Sì, proprio l’Inter! Ma l’associazione dice che il comportamento da tifoso di La Russa è “imbarazzante” e lo dice proprio a Mattarella…