L’estremo difensore svizzero, che nella prossima stagione avrà il portiere di attuale proprietà del Genoa come suo vice, si è raccontato in una lunga intervista concessa a ‘Blick’
Oramai è diventata soltanto una banale questione di tempo l’arrivo di Josep Martinez a Milano, attuale numero 1 della formazione su cui siede attualmente in panchina il tecnico Alberto Gilardino che ben presto si accaserà ufficialmente all’Inter.
I nerazzurri hanno infatti deciso di virare sul forte estremo difensore spagnolo, dicendo così addio alle piste Bento e Okoye. Il piano escogitato dall’intera dirigenza interista è quello di far indossare al classe ’98 nella prossima stagione i panni del vice Sommer, per poi consentire proprio al 26enne originario di Alzira di raccogliere l’eredità dello svizzero nell’annata successiva. Di 18 milioni di euro circa la valutazione che ne fa il Genoa dell’ex Lipsia, col club meneghino che è pronto a riporre sul tavolo della formazione ligure 15 milioni più in aggiunta il cartellino di uno tra Martin Satriano e Francesco Pio Esposito.
Chiaro, però, che Sommer avrà dietro di sé più di un semplice secondo portiere, dotato in questo caso di grande reattività tra i pali e non solo. A certificarlo sono i 25 clean-sheet fatti registrare da Martinez nelle ultime due stagioni, otto di questi soltanto nella scorsa annata. D’altra parte, l’ex Bayern Monaco si è oramai perfettamente ambientato a Milano e ha tutte le intenzioni di risultare protagonista anche nel corso della prossima regular season.
Sommer: “A Milano mi trovo benissimo, a San Siro c’è un’atmosfera pazzesca”
In un’intervista concessa a ‘Blick’, Yann Sommer ha avuto tempo e modo di soffermarsi sulla stagione da poco conclusasi, la prima trascorsa all’ombra del Duomo di Milano. Queste, a tal proposito, le dichiarazioni rilasciate dall’esperto estremo difensore svizzero a riguardo:
“Come va con l’italiano? Sto prendendo lezioni. Man mano sto continuando a impararlo, ma preferisco il tedesco” – ha esordito. “Qui a Milano mi trovo benissimo. Quando sono arrivato, la prima cosa che ho fatto come rito di presentazione è stata salire su una sedia e cantare, come brano scelgo sempre ‘No Diggity’. L’unica canzone italiana che conosco, invece, è l’inno del nostro club: “Noi siamo l’Inter” – ha spiegato. “Che atmosfera si respira allo stadio? A San Siro ci avevo già giocato da avversario, in quel caso col Borussia M’Gladbach. All’epoca c’era ancora il Covid-19, fu desolante. Quest’anno invece, già dalla prima gara col Monza c’era un’atmosfera pazzesca. Qui la gente vive per il calcio, lo si percepisce. Come va col cibo? Mi piace alternare, la pasta che preferisco è quella al grano saraceno” – ha concluso.