Un ex Inter potrebbe essere vicino a un ritorno in nerazzurro dopo 28 anni di paziente attesa: la dirigenza è pronto ad accoglierlo a Milano
Pur avendo giocato in pratica un solo anno all’Inter (e non aver particolarmente brillato), è comunque rimasto nel cuore di tantissimi supporter nerazzurri. Lui stesso ha sempre sostenuto di essere un tifoso dell’Inter e di serbare ancora un bellissimo ricordo dei suoi trascorsi a Milano. A 28 anni dall’addio ad Appiano Gentile, dopo varie esperienze non sempre esaltanti da allenatore e da dirigente, l’ex nerazzurro potrebbe essere più vicino che mai a un ritorno all’Inter.
Arrivò a Milano dal Napoli nell’estate del 1995. Dopo una discreta stagione con la maglia azzurra, fu preso dall’Inter per circa 6 miliardi di lire. In panchina c’era Ottavio Bianchi, e Massimo Moratti, alla sua seconda stagione da presidente, spese un sacco di soldi per allestire una squadra competitiva. Per 10 milioni, dal Palmeiras, arrivò un certo Roberto Carlos. Dal Banfield fu preso il giovanissimo Javer Zanetti.
Insieme a Pupi arrivò anche Rambert dall’Indipendiente. L’acquisto più costoso fu però quello di Paul Ince dallo United. Subito dopo, la spesa più alta fu quella per Ganz dall’Atalanta. Per 7 milioni arrivò Fresi dalla Salernitana. E poi c’era lui: Benny Carboni, arrivato appunto dal Napoli per dare fantasia e qualità all’attacco nerazzurro del tutto rivoluzionato rispetto alla stagione precedente (l’attacco prima c’erano Dennis Bergkamp, Marco Delvecchio, Darko Pancev e Ruben Sosa).
A Milano, Carbone ha giocato in tutto 31 gare segnando 2 goal in campionato e un goal in Coppa Italia. Spesso veniva schierato a centrocampo o come ala, raramente come trequartista o seconda punta. Fu una stagione strana per i nerazzurri: Bianchi era stato esonerato quasi subito, e la squadra era stata data in mano prima a Suarez e poi a Roy Hodgson. All’inglese Carbone non piaceva granché, e così il fantasista calabro cominciò a perdere spazio, fino ad abbonarsi alla panchina. La stagione successiva (1996-1997) era già considerato un esubero.
Nell’ottobre del 1996 è stato infatti ceduto per 7 milioni allo Sheffield Wednesday, e proprio in Premier Benny Carbone ha trovato la sua vera dimensione, trasformandosi in un giocatore assai apprezzato e capace di grandi giocate. Il calabrese ha brillato in Inghilterra fino al 2002, poi nel 2010 ha deciso di ritirarsi. Nel 2011 già allenava la prima squadra del Pavia.
A fine di quella stagione è passato al Varese, in Serie B, ma è durata poco: l’esonero è arrivato dopo nemmeno 7 gare. Nel 2012, dopo aver conseguito a Coverciano il titolo di allenatore di Prima Categoria UEFA Pro, è passato ad allenare il Saint-Christophe Vallée d’Aoste. L’anno dopo era al Leeds, come consulente sportivo.
Il ritorno in panchina c’è stato nel 2015, in Serie D, con la Pro Sesto. L’anno dopo era di nuovo in B, con la Ternana, dopo l’esonero di Panucci, e qui Carbone ha assunto il ruolo di allenatore-manager, ovvero di tecnico con mansioni da direttore sportivo.
Conclusa in pochi mesi l’esperienza da manager, l’ex 10 dell’Inter si è riciclato come vice di Walter Zenga al Crotone in Serie A. L’anno dopo, sempre con Zenga, ha lavorato al Venezia in Serie B. Nel 2015 era invece il vice di Gianni De Biasi nella nazionale azera. Nel 2023 è tornato a sorpresa sulla panchina del Pavia raggiungendo il secondo posto nel girone A dell’Eccellenza Lombardia.
A fine stagione si è riunito all’Uomo Ragno per aiutarlo ad allenare l’Emirates, dove gioca Iniesta, nel massimo campionato emiratino. Con l’esonero di Zenga, Carbone è diventato il primo allenatore, ma non è riuscito a salvare la squadra dalla clamorosa retrocessione. E ora che Chivu ha lasciato la Primavera nerazzurra, la dirigenza dell’Inter sembra decisa a promuovere Zanchetta. Proprio al posto dell’attuale allenatore dell’Inter U-18 potrebbe appunto arrivare Benny Carbone.
Il caro Benny non ha un curriculum spettacolare alle spalle: per lui sono più gli esoneri dei trionfi… Ma tutti speriamo che possa dare il meglio di sé all’Inter. La rivoluzione nerazzurra nelle giovanili, dopo l’addio di Chivu, coinvolgerà non solo Zanchetta, che erediterà la Primavera. Lasciando la sua U-18, Zanchettà farà spazio a Carbone. Mentre Samir Handanovic dovrebbe cominciare dall’U-17.
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