Nuovo annuncio a sorpresa sul forte laterale made in Italy, che nelle passate stagioni ha fatto fronte a innumerevoli prestiti
Quella di Federico Dimarco è una storia tutta da raccontare. Nato e cresciuto a Milano, il classe ’97 ha fatto tutta la trafila del settore giovanile dell’Inter, fino ad arrivare a indossare la maglia della Prima squadra. Ancor prima di concedersi questo lusso, però, il forte laterale made in Italy ne ha dovute incassare eccome di batoste.
Tanti, tantissimi, infatti, i prestiti a cui ha dovuto far fronte l’attuale numero 32 del club meneghino negli anni. Ascoli, Empoli, Sion, Parma e Verona. Queste le altre magliette indossate dal 26enne, diventato oramai titolare inamovibile sia della squadra su cui siede attualmente in panchina il tecnico Simone Inzaghi che della Nazionale Italiana di Calcio. In pochi l’avrebbero detto, incluso un qualcuno che ha avuto a che fare in passato proprio con Dimarco, calciatore che ha avuto una crescita esponenziale negli anni anche a detta del presidente dell’unica formazione svizzera in cui ha militato in passato il laterale di sinistra titolare dell’Inter.
Constantin (presidente Sion): “La crescita di Dimarco? Non era prevedibile per il modo in cui giocò qui da noi”
Intervenuto davanti ai microfoni della ‘Blick’, Christian Constantin (presidente del Sion) è tornato a rivolgere un pensierino su Federico Dimarco, quinto di centrocampo di attuale proprietà dell’Inter che ha trascorso la stagione 2017-18 in Svizzera. Queste, a tal proposito, le dichiarazioni rilasciate dal numero uno del club sul conto del classe ’97:
“Dove abbiamo notato Dimarco per la prima volta? Nelle giovanili della Nazionale italiana, così chiesi all’Inter se fosse disposta a cederlo. Ricevetti subito un sì, a condizione che i nerazzurri mantenessero il diritto di prelazione. Fu a quel punto che sborsai due milioni e mezzo di franchi. Ora vale almeno 50 milioni, è vero, ma non era prevedibile per il modo in cui giocò qui da noi. Chiaro che a influire nelle dinamiche è stato anche il giorno in cui Federico si ruppe il piede. Come è andata a finire? Il Verona mi offrì 5 milioni di franchi, ma alla fine l’Inter volle esercitare il proprio diritto di prelazione”.