Termina l’avventura degli Azzurri ad Euro 2024 con la sconfitta subita ad opera della Svizzera, per Paolillo c’è molto da riformare e stuzzica Marotta: “Serve qualcuno come lui alla FIGC”
Il tristissimo epilogo della Nazionale Italiana ad Euro 2024 ha riaperto delle ferite che per molti si erano soltanto temporaneamente richiuse grazie alla vittoria della passata edizione del campionato europeo del 2021. Molte delle criticità riportate dagli Azzurri contro la Svizzera sono state soltanto lo specchio di idee di gioco poco chiare anche negli incontri precedenti contro Croazia e Spagna, tralasciando la prova di carattere avuta contro l’Albania all’esordio.
Qualcosa dovrà cambiare ed è probabile che i cambiamenti possano intaccare diversi profili di spicco della rosa così come dello staff, lasciando decadere tutte le passate condizioni affinché possa esser messa in atto una rivoluzione che coinvolga anche i giovani. Sempre che questi vengano scovati dai rappresentanti della FIGC e lanciati sui terreni di gioco che contano davvero, sulla falsa riga della tante altre rappresentative considerate oggi big e fiori all’occhiello dello scenario europeo. Buona parte delle responsabilità, in ogni caso, ricadono sull’allenatore. Come spesso accade in questi contesti.
“Se penso al nepotismo di Spalletti su Di Lorenzo… Una follia”, ha raccontato l’ex dirigente nerazzurro Ernesto Paolillo in un recente intervento per ‘Sportitalia’ dal sapore di analisi critica nei confronti dello scarso operato azzurro nella competizione. “Se certi giocatori fossero stati messi nel modo giusto sarebbe andata diversamente, persino Bastoni era in difficoltà nel trovare Dimarco con la stessa fluidità con cui si trovano all’Inter”, ha poi aggiunto.
Marotta alla guida della FIGC, Paolillo: “Ideale per il calcio italiano”
Andando ancora più a fondo le problematiche che affliggono la Nazionale Italiana in questi anni incerti, Paolillo ha toccato anche il tasto presidenziale e l’intero ecosistema ai vertici del calcio italiano.
“Non credo che uno come Gravina, restio al dialogo coi club finora, sia immediatamente capace di farlo. Sicuramente è importante l’innesto di squadre B per aumentare l’apporto di calciatori giovani nei campionati”. Poi l’ex dirigente ha suggerito una soluzione che potrebbe mettere d’accordo tutti, per la grande stima che la maggior parte dei vertici dei club ha nei suoi confronti: quella di chiamare alle armi anche Giuseppe Marotta. “Da interista mi piacerebbe vederlo a vita a dirigere l’Inter ma una persona con la sua mentalità farebbe bene alla FIGC, sarebbe ideale per il calcio italiano“, ha concluso.