Tra trattative ben avviate (sia in entrata che in uscita) Marotta è chiamato a risolvere una questione spinosa: si fa largo l’idea rescissione
Forte di una qualificazione al Mondiale per Club ottenuta già ‘semplicemente’ col passaggio agli ottavi di finale della scorsa Champions League, e sicura di un posto nella prossima edizione di quest’ultima grazie al trionfale cammino in campionato, l’Inter ha potuto pianificare al meglio, con largo anticipo, le mosse per la prossima stagione.
Il Presidente Beppe Marotta non ha resistito alla tentazione di lasciare ancora una volta il suo marchio in quella che è diventata ormai una piacevole abitudine del calciomercato interista: l’arrivo di uno o più parametri zero nel corso della campagna acquisti estiva.
È stato così che agli altisonanti nomi di giocatori arrivati in passato a costo zero (da Calhanoglu a Thuram, la lista è davvero lunga) si sono ora aggiunti Piotr Zielinski e Mehdi Taremi. Due ottimi innesti che rappresentano però solo l’antipasto della vera campagna acquisti, quella che dovrà essere fatta investendo anche sul prezzo del cartellino dei profili desiderati.
Per operare al meglio in entrata, la dirigenza nerazzurra ha sempre fatto qualche sacrificio in termini di partenze eccellenti. E anche quando le cessioni non sono tali da strapparsi i capelli – tradotto, i famosi esuberi tecnici – Marotta ha sempre tentato di sbrogliare la matassa in tempo per poi reinvestire, almeno parzialmente, i soldi risparmiati dall’addio del soggetto interessato.
Correa ai saluti: c’è solo un’opzione sul tavolo
Arrivato a Milano nell’agosto del 2021 a pochi giorni dalla fine della finestra estiva di mercato, Joaquìn Correa era stato fortemente voluto da Simone Inzaghi, che già ne aveva esaltato le qualità nella comune esperienza alla Lazio.
Presentatosi con una doppietta in uscita dalla panchina in quel di Verona, l’argentino non è poi stato capace di mantenere le alte aspettative riposte sul suo conto. Frenato dagli infortuni e da una concorrenza spietata nel reparto d’attacco, il ‘Tucu’ non ha mai veramente inciso. Il suo score in maglia nerazzurra recita 77 presenze e 10 gol in tutte le competizioni.
Nell’estate del 2023 è sembrata inevitabile la sua partenza in prestito con obbligo di riscatto – al verificarsi di determinate condizioni, poi non soddisfatte – a Marsiglia. Anche in Francia l’ex Samp ha fortemente deluso, chiudendo la sua avventura senza mai andare a segno.
Ora che è tornato a Milano con un altro anno di contratto a 3,5 milioni di euro netti l’anno (da tradurre in 6,5 lordi per le casse dell’Inter) la dirigenza sta facendo di tutto per piazzare il suo cartellino altrove. Peccato che gli acquirenti latitino, River Plate a parte (ma non hanno i soldi per caricarsi l’ingaggio…) soprattutto per la spesa da sostenere sui suoi emolumenti.
Qualora non si arrivasse ad una cessione a titolo definitivo entro la fine di luglio, le parti potrebbero accordarsi per una rescissione consensuale con tanto di buonuscita per il calciatore. Correa sarebbe libero di trovarsi una nuova sistemazione e l’Inter risparmierebbe sullo stipendio che avrebbe dovuto continuare ad erogare fino al 30 giugno del 2025.