C’è bisogno che si compia uno “scambio” con Arnautovic: l’austriaco deve uscire per far entrare il gioiello che si è promesso ai nerazzurri
L’Inter continua a osservare con palese bramosia un nuovo attaccante, consapevole che l’obiettivo sembri gradire la corte nerazzurra. L’affare, almeno dal punto di vista della reciproca intesa, sembra già fatto, mancano però tutti gli incastri più importanti: l’accordo con la squadra che ne detiene il cartellino e i soldi per poter avanzare un’offerta.
Albert Gudmundsson, da tempo, viene percepito come un promesso sposo dell’Inter: il ventisettenne di Reykjavik ha già fatto largamente capire di voler attendere il club nerazzurro. Per ora, dunque, non ha fretta. Sa che la società meneghina ha bisogno di trovare dei fondi per l’acquisto e che potrebbe anche avere la necessità di liberargli spazio, cedendo Arnautovic…
Gudmundsson è un giocatore circondato da estimatori. Nelle scorse settimane si è parlato dell’interesse da parte di varie squadre di Premier e di alcune big di Serie A, come il Napoli e la Juventus. Nelle ultime ore si è cominciato anche a ipotizzare un approccio da parte della Lazio. Il club biancoceleste avrebbe già sondato la richiesta economica dell’islandese e del Genoa, capendo che l’ex PSV, per ora, sembra orientato a dare la priorità all’Inter.
Per prendere il promesso sposo islandese, l’Inter deve però risolvere la questione relativa a Marko Arnautovic. Senza contare l’altro ingombrante esubero in attacco: Joaquin Correa. Il Genoa, intanto, ha già fatto intendere di essere pronta ad accontentare l’attaccante acquistato per meno di 2 milioni nel 2021.
Albert Gudmundsson è arrivato in Italia dopo un periodo piuttosto deludente in Eredivisie sia con la maglia del PSV che con quella dell’AZ Alkmaar. In realtà, il ragazzo del Nord non è riuscito a far benissimo nemmeno durante la prima stagione in Italia. Nel 2021/22, quando il Genoa concluse il campionato diciannovesimo, retrocedendo in Serie B, Gudmundsson ha segnato una sola rete e offerto prestazioni assai discontinue.
Focus sul talento che si è promesso all’Inter e che può prendere il posto di Arnautovic
L’esplosione c’è stata quando è cambiato l’allenatore. Con la partenza di Blessin, Alberto Gilardino ha saputo rivitalizzare l’islandese, che ha concluso la stagione in B con 16 goal e un’importante promozione. L’anno dopo, il Genoa ha chiuso all’undicesimo posto in A e Gudmundsson ha addirittura superato il suo bottino di Serie B realizzando 14 reti e 4 assist.
Gilardino ha sfruttato Gudmundsson come seconda punta, dietro a un attaccante più strutturato come Mateo Retegui. Lo schema di base è un 3-4-2-1 tendente al 3-5-2, con Sabelli e Martin a occuparsi dello sviluppo del gioco in ampiezza e Malinovskyi, Frendrup e Thorsby a dare solidità e geometrie nelle zone centrali del campo.
Idealmente, c’è qualche affinità col gioco di Inzaghi. Cosa cambia? Gilardino non sfrutta il possesso palla e non cerca di costruire dal basso o di accompagnare il gioco con passaggi orchestrati. Per il Genoa, lo schema principale è stato sempre quello del contropiede, alternato alla palla lunga.
E Gudmundsson si è dimostrato perfetto per dare qualità in avanti. Nonostante la sua piccola statura, ha interpretato il ruolo da trequartista in grado di recuperare palloni e contrastare i difensori, e soprattutto quello di seconda punta veloce con i piedi e con i pensieri, bravissimo nel creare occasioni con passaggi illuminanti o tiri velenosi da fuori.
Nonostante abbia segnato tanto, le statistiche dicono che l’attaccante islandese ha tirato pochissimo in porta: la media è di un tiro e mezzo a partita. Preferibilmente, quando ha il pallone tra i piedi, il ragazzo sceglie il dribbling o il passaggio chiave. Il tutto considerando le pessime rifiniture ottenute dai compagni di squadra.
Perché lo scambio con Arnautovic gioverebbe all’Inter
L’islandese è un giocatore completamente diverso da Arnautovic, che Inzaghi ha sempre sfruttato come riferimento in attacco. Anche l’austriaco ha classe e può inventare una giocata, ma il suo meglio lo dovrebbe dare come finalizzatore o come punta da sfondamento. Ciononostante, Arnautovic (checché ne dica Ausilio) ha deluso sia come uomo-goal che come terminale di gioco. In molte occasioni non ha giocato con la giusta voglia, non ha corso abbastanza e ha ciccato troppe palle facili.
Al contrario, l’islandese sembra assai funzionale come giocatore di qualità ma anche nella lotta corpo a corpo: è uno che si butta su ogni palla, scende in profondità per supportare i compagni e recupera il possesso. Inoltre è un rifinitore estremamente efficace, cosa che all’Inter manca.
Inzaghi vuole che la squadra giochi compatta senza palla, pressi senza dare punti di riferimento per riconquistare la palla e crei superiorità a centrocampo con l’avanzamento di un difensore o l’arretramento di un attaccante. Per quasi tutta la stagione è stato Thuram a collegare centrocampo e attacco e a consentire a Lautaro di arrivare al limite dell’area e tirare in porta.
Come Thuram, anche Gudmundsson ha capacità nel dribbling, visione di gioco e abilità tecnica. Entrambi sono versatile e sanno spostarsi all’occorrenza sulle fasce. Thuram è più fisico e sa anche giocare da prima punta, ma deve migliore le sue capacità di rifinitura. E qui interviene l’islandese che potrebbe offrire a Inzaghi ciò che il francese, Lautaro e Taremi non possono dargli.