Simone Inzaghi, a detta di alcuni insider, potrebbe star ragionando su un nuovo modulo o una nuova soluzione tattica
Nel 2020 a Roma tutti i tifosi della Lazio sbarrarono gli occhi sospirando che non era possibile. In città si diceva infatti che Inzaghi fosse pronto a passare al 3-4-2-1, con due mediani e il tridente. E sembrava a tutti strano che dopo aver fatto del 3-5-2 un modulo intoccabile, Inzaghi fosse davvero pronto a varare un nuovo piano tattico.
Con quel modulo, il tecnico piacentino ci giocò davvero. Ma non era una vera e propria novità, dato che già nel 2018 aveva usato Correa e Luis Alberto alle spalle di Immobile. L’albero di Natale fu riproposto in più occasioni, anche se poi Inzaghi decise di tornare al classico 3-5-2 (che in tanti continuano però a interpretare come un 5-3-2).
Dire che Inzaghi mette in campo sempre lo stesso gioco è falso. La forma è la stessa, quella che non piaceva più a Lotito e che aveva annoiato i tifosi biancocelesti, ma le soluzioni a livello di tattica, Inzaghi, le ha cambiate più volte. L’anno scorso, per esempio, il tecnico ha inventato nuove soluzioni per l’uso delle corsie laterali.
Il concetto di ampiezza è sempre stato fondamentale per il tecnico, ma nell’ultima stagione c’è stata più ricerca della fluidità (aspetto su cui si era già lavorato per quanto riguarda da difesa nella stagione della finale in Champions). Il baricentro si è alzato e tutti hanno imparato a partecipare all’impostazione.
Fasce e trequarti: cosa cambia con il possibile arrivo di un altro attaccante
Ora, per esempio, Inzaghi non attacca più le fasce solo con i quinti o con i terzini in sovrapposizione, ma anche con la mezzala opposta che cambia zona del campo creando una superiorità spesso decisiva. Inoltre, l’Inter ha cominciato a crossare di meno (anche perché né Thuram né Lautaro sono due grandi colpitori di testa): se l’azione si sviluppa sulla fascia, non è detto che si debba concludere con un traversone… Infatti, tante volte gli esterni o i braccetti sono entrati in area con il pallone a terra.
Non stupisce, dunque, che contro le squadre chiuse, Inzaghi abbia cercato di buttare dentro Sanchez come trequartista, oppure abbia sguinzagliato Frattesi a giocare al limite. Il trequartista è proprio il giocatore che riesce meglio a far sviluppare questa nuova intuizione tattica di Inzaghi: quella di privilegiare il campo aperto per arrivare al limite o dentro l’area.
Ora, volesse il cielo, potrebbe arrivare uno come Albert Gudmundsson. E secondo Tuttosport l’arrivo della seconda punta del Genoa potrebbe addirittura far cambiare modulo all’Inter. Con l’islandese, Inzaghi sarebbe in grado di giocare più spesso con il 3-4-1-2.
Novità tattica nel modulo per Inzaghi: le possibilità
I critici di Inzaghi lo accusano di essere prevedibile, di non cambiare mai modulo. Ma il 3-5-2 è un modulo cangiante. Calhanoglu può diventare un libero anni ’80 o un trequartista puro, Barella può spaziare dalla difesa alla trequarti, Pavard e Bastoni si possono buttare a fare le ali, Thuram può trasformarsi in un esterno… E l’Inter difficilmente resta in campo per tutti i 90′ con lo stesso modulo. Tutti si allargano, entrano dentro al campo, coprono le fughe dei compagni…
Il 3-5-2 sarà sempre il punto fermo di Inzaghi. Il trequartista può arrivare solo a partita in corso. Presumibilmente l’islandese sarebbe sfruttato da seconda punta, come lo era nel Genoa. Ma per la prossima stagione ci sarà più turnover programmato. Entreranno giocatori importanti nelle rotazioni, come Josep Martinez, Taremi e Zielinski.
E a questi si aggiungono gli altri elementi di cui Inzaghi si fida come Frattesi, de Vrij, Augusto, Darmian. E si spera anche Asllani, che al suo terzo anno in nerazzurro dovrebbe essere pronto a prendersi più responsabilità.