Sono settimane decisive per il futuro del calciatore, sempre più vicino a salutare la truppa nerazzurra: non manca molto
Esuberi tecnici. Che oltretutto spesso pesano anche come macigni sul bilancio. In un periodo storico come questo – che ancora risente delle conseguenze del Covid-19 – chi si fregia di tale poco onorevole titolo rappresenta senza dubbio un problema per il club di appartenenza. Il motivo è presto spiegato: si vorrebbe cederli, ma non c’è propriamente la fila su di loro.
Anche l’Inter, come gli altri club – piccoli, medi o grandi che siano – non fa eccezione. Da Stefano Sensi, che ha esaurito il suo contratto coi nerazzurri lo scorso 30 giugno, ad Alexis Sanchez, anch’egli svincolato dopo la fine del contratto annuale sottoscritto la scorsa estate, la Beneamata ha già fatto i conti con alcuni profili che non faranno parte del progetto tecnico del futuro.
Se però i due sopracitati calciatori, già presenti all’inizio dell’era Conte, quando furono messe le prime solide basi per la costruzione di una grande Inter, hanno già salutato la Pinetina, diverso è il caso di un attaccante titolare di un altro anno di contratto. E di uno stipendio di 3,5 milioni di euro netti a stagione, che pesa sulle casse societarie per 6,5.
Il prestito al Marsiglia, sottoscritto con la formula dell’obbligo di riscatto al verificarsi di condizioni che poi non sono state soddisfatte dalla discontinua stagione del club, non ha prodotto gli effetti desiderati. Il sudamericano è tornato a Milano, e se possibile ora è anche meno appetito di prima, considerando che ha chiuso la stagione in Ligue 1 con zero gol all’attivo.
10 gol in 77 presenze totali in maglia Inter nelle due stagioni disputate agli ordini di Simone Inzaghi, che tanto lo aveva voluto nell’estate del 2021, all’alba della sua vincente avventura nel club di Viale della Liberazione. Joaquìn Correa, pupillo dell’allenatore piacentino sin dai tempi della Lazio, ha indubbiamente deluso.
Condizionato dai soliti piccoli infortuni che ne hanno compromesso un impiego in campo più continuo, nonché una resa all’altezza delle aspettative quando una maglia da titolare gli era stata data, l’argentino ha anche sofferto la grande concorrenza sul fronte offensivo nerazzurro. Non è stato facile guadagnarsi dai minuti quando i compagni di reparto si chiamavano Lautaro Martinez, Edin Dzeko e Romelu Lukaku nel suo anno di ritorno tra le fila dei meneghini.
Ora il 29enne albiceleste, uscito anche da tempo dal giro della nazionale, è chiaramente in uscita dalla Pinetina. L’Inter, di concerto con l’entourage del calciatore, sta cercando acquirenti, che però scarseggiano. Anche la supposta pista che portava al Torino sembra essersi raffreddata.
Qualora non si trovasse una società disposta a farsi carico del costo del cartellino e dell’oneroso ingaggio dell’attaccante, il club milanese potrebbe proporre una rescissione consensuale del contratto, con una buonuscita che quanto meno consentirebbe di risparmiare sui futuri costi di uno stipendio oggettivamente non corrispondente alle prestazioni del ‘Tucu’.
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