L”ex metronomo di Roma e Juve ha risolto il suo contratto col club emiratino: il ritorno in Serie A è sempre più vicino
La sua carriera ad alti, anzi altissimi, livelli, è finita all’alba della stagione 2020/21, la prima disputata sin dall’inizio con gli effetti e le conseguenze della pandemia da Covid-19 che aveva già stravolto la vita di tutta l’Europa, calcistica e non.
Miralem Pjanic, talento assoluto del calcio bosniaco e leggenda della nazionale slava con 115 presenze distribuite in ben 16 anni di onorato servizio, pagò a caro prezzo un trasferimento, quello al Barcellona, su cui già all’epoca dello scambio furono espresse non poche perplessità.
Passato al club catalano per 60 milioni di euro più 5 di bonus (questo il valore messo a bilancio nello stesso affare che aveva portato Arthur Melo dai catalani alla Juve), il centrocampista non trovò mai la sua dimensione nel club blaugrana. Poche presenze, mal sopportato da Koeman – all’epoca tecnico del Barça – e in seguito anche dal successore Xavi Hernandez, il bosniaco entrò in una parabola discendente dalla quale in realtà mai si riprese.
Grazie al prestito al Besiktas, nonché col successivo trasferimento al club emiratino Sharjah, l’ex metronomo del Lione giocò certamente con più continuità, ma senza mai mostrare i picchi fatti vedere nella sua quasi decennale esperienza nel campionato italiano. 5 anni alla Roma e 4 alla Juve lo consacrarono centrocampista di livello mondiale, capace di colpi d’alta classe riservati a pochi.
Svincolatosi lo scorso 30 giugno dal club asiatico, Pjanic è ora pronto ad una nuova avventura: la Serie A, quel palcoscenico che lo ha incoronato protagonista, è pronto a riabbracciarlo per un’esperienza che potrebbe essere elettrizzante.
Occorre a questo punto fare una specifica dovuta: quando abbiamo parlato di ‘parabola discendente’, ci riferiamo ovviamente allo status di grande campione che negli ultimi anni Pjanic ha fatto fatica a confermare. Ma che il calciatore sia ancora valido, e che possa prendere in mano le redini di un club magari non con aspettative di massimi trionfi, questo è acclarato.
Lo sanno bene due delle tre neopromosse in Serie A, che stanno pensando al bosniaco come faro del loro centrocampo. E lo sa bene il Genoa, che dopo la brillante stagione agli ordini di Alberto Gilardino, vuole confermarsi sui buoni livelli mostrati lo scorso anno. Oltre al Grifone, dunque, anche Como e Venezia starebbero sondando il terreno per il playmaker slavo. Un autentico lusso per una delle piccole realtà – soprattutto in riferimento alla realtà lombarde e venete – appena rientrare nel teatro del massimo campionato italiano.
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