Retroscena sull’operazione d’acquisto di Baldanzi da parte della Roma, era finito fra gli obiettivi principali dell’Inter lo scorso anno: “Hanno anticipato tutte le concorrenti”
Le linee guida che la vecchia proprietà ha disposto negli anni passati in merito alle tante operazioni di mercato in cui l’Inter è rimasta coinvolta sono rimaste pressoché invariate anche quest’anno sotto la guida di Oaktree. Il fondo statunitense è infatti rimasto piacevolmente sorpreso dei risultati raggiunti sul piano meramente economico grazie allo scarso dispendio monetario sugli acquisti, tanto da aver invitato Giuseppe Marotta e Piero Ausilio a ripetersi ancora.
Lo dimostrano i super innesti di Mehdi Taremi e Piotr Zielinski. Eppure non si tratta soltanto di parametri zero ma anche di profili low cost, come accaduto con Josep Martinez pochi giorni fa oppure con Yann Bisseck la scorsa estate. E dire che i nerazzurri sono stati molto vicini a chiudere anche altre operazioni sulla stessa scia, lì dove molte altre società non erano riuscite ad arrivare. A meno degli sforzi profusi dalla Roma che, nel breve arco temporale della passata sessione invernale, ha svolto un grandissimo lavoro d’anticipo sul mercato. Il tutto per portare in giallorosso il fantasista Tommaso Baldanzi dall’Empoli.
L’operazione è riuscita a stretto giro di posta nonostante in molti si erano fiondati sul profilo del calciatore classe 2003 ancor prima che raggiungesse il culmine mediatico, quando giocava in Primavera ed aveva messo a segno 16 reti. Un pesantissimo contributo per la causa e la vittoria dello Scudetto del ramo giovanile.
A detta di Niccolò Delli Navelli, uno dei responsabili dell’entourage di Baldanzi, per il fantasista la scelta finale non è poi stata così tanto combattuta. Anzi, al contrario, nulla poteva esser più vantaggioso della Roma: “È stato facile per entrambe le parti. Da un lato l’Empoli ha concluso un’operazione importante e dall’altra i giallorossi si sono assicurati uno dei talenti più promettenti dello scenario italiano”, ha raccontato.
L’Inter aveva le carte per portarlo in nerazzurro ma meno convinzioni di quel che la Roma ha fatto trasparire. Legate forse al fatto che negli schemi di Simone Inzaghi il giovane Baldanzi avrebbe trovato poco spazio, anche per via di un modulo che non ammette soluzioni simili nell’arco del cammino stagionale. L’operazione infine si tradusse in un prestito con obbligo di riscatto a 15 milioni di euro, di cui 10 milioni di parte fissa più 5 di bonus, oltre ad una percentuale sulla futura rivendita pari al 20%.
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