Il nuovo acquisto iraniano Taremi ha lasciato da subito il segno e con Mkhitaryan crea un asse da brivido, anche nello spogliatoio i legami si rafforzano giorno dopo giorno
Neppure il tempo di metter piede a Milano e prendere confidenza con l’ambiente circostante, le nuove abitudini e gli schemi di gioco di Simone Inzaghi che Mehdi Taremi ha rapito il cuore dei tifosi nerazzurri.
Sarebbero bastate le primissime uscite amichevoli di questa fase pre-campionato a slanciare l’innesto iraniano, complice la manciata di gol messa a segno in ciascuna delle occasioni avute sul campo. Chiaro è che il tecnico piacentino non aveva a disposizione Marcus Thuram o Lautaro Martinez, ma questa non è comunque una giustificazione che sottovaluta l’importanza di un centravanti di simile esperienza in un organico tanto competitivo come quello nerazzurro. Taremi, senza troppi giri di parole, sarà una risorsa preziosa per l’intero arco narrativo della stagione. E nessuno aspetta altro.
Il suo impatto è stato positivo non soltanto per risultati ma anche sull’umore dell’ambiente interno di casa Inter, tanto che facendo un recap di queste prime giornate vissute a pieno regime su suolo italiano c’è certezza che il calciatore ex Porto abbia trovato intesa preziosa con i suoi compagni. Con uno in particolare sembrerebbe trovarsi a suo agio: Henrikh Mkhitaryan.
Taremi-Mkhitaryan, asse bollente per l’Inter dentro e fuori dal campo
“È colui che gli è stato vicino da subito nello spogliatoio”, ha raccontato ‘Il Corriere dello Sport’. E probabilmente non ci si sarebbe potuto aspettare diversamente, visto che a livello umano il fantasista e centrocampista armeno ha sempre mostrato grandissima empatia verso i suoi compagni. Complice anche l’altissimo tasso d’esperienza maturata negli anni. Anni che, come è spesso accaduto anche nel corso delle passate stagioni in nerazzurro, non sembrano affaticarlo per nulla.
L’asse Taremi-Mkhitaryan potrebbe divenire letale in campionato tanto quanto in Europa, laddove l’assetto studiato di volta in volta da Inzaghi dovesse ammettere la coesistenza di entrambi negli stessi minuti in partita. Se per il centrocampista non ci sono dubbi che possa partire ancora da titolare, nonostante la nuova presenza di Piotr Zielinski, per l’attaccante ci sarà da guadagnare un posto in prima fila allenamento dopo allenamento. Quel che conterà sarà poi l’efficienza, anche per dimenticare quanto poco hanno fatto Marko Arnautovic ed Alexis Sanchez lo scorso anno in sostituzione dei soliti due Thuram e Lautaro.