Società e calciatore riflettono sulla possibilità di allungare il matrimonio per un’altra stagione: cosa sta succedendo
Quando, nel settembre del 2022, era arrivato a Milano quasi più come tentativo di liberarsi dal suo club – nel quale era iniziato un insolito quanto immeritato accanimento nei suoi confronti – che come reale risorsa in grado di contendere il posto in squadra ai titolarissimi, in molti avevano storto la bocca.
Già perché, pur fortemente voluto da Simone Inzaghi, il difensore pareva quasi esser stato un capriccio del tecnico piacentino. Il quale, giova ricordarlo, aveva già sostanzialmente fallito la ‘missione’ Joaquìn Correa, il pupillo prelevato dalla Lazio per la non irrilevante cifra di 31 milioni e passa.
Ecco che allora, con 34 primavere sulle spalle, l’ex Milan e Sassuolo è finito sotto gli occhi dei riflettori, in uno scetticismo che rischiava di travolgerlo al minimo errore. Pagando magari anche per sbagli non esattamente propri.
Piano piano, col duro lavoro, con l’abnegazione e con una professionalità a dir poco esemplare, il nativo di Vizzolo Predabissi – un piccolo comune dell’hinterland milanese – ha convinto davvero tutti. Entrato in punta di piedi, con tanta umiltà, Francesco Acerbi ha strappato applausi, dando ragione a chi aveva spinto, durante un’estate tormentata per il difensore centrale, per il suo arrivo.
87 presenze totali in tutte le competizioni nelle due stagioni in nerazzurro. due annate condite, giova ricordarlo, dalla bellezza di 4 trofei, tra cui uno Scudetto. E con una finale di Champions League che, pur persa, lo ha visto sostanzialmente annullare un ‘mostro’ come Erling Haaland.
Insomma, il percorso di Acerbi nell’Inter parla da sé. Diventato titolare inamovibile a poche settimane dal suo arrivo – il centrale ha dovuto ‘rincorrere’ la preparazione, dati i problemi avuti alla Lazio con Maurizio Sarri e non solo – il classe ’88 ha guadagnato velocemente posizioni su posizioni.
È stato proprio a cavallo delle due annate che Acerbi ha rappresentato davvero il punto fermo, la sicurezza, che la difesa interista cercava. Non a caso il nazionale azzurro ha relegato in panchina un certo Stefan de Vrij, uno per il quale Marotta si era anche speso in un rinnovo di contratto che fino a qualche mese prima pareva impensabile.
Titolare di un accordo in scadenza nel giugno del 2025, il difensore è ora vicino ad un prolungamento per un ulteriore anno. Le parti stanno dialogando per far sì che Acerbi possa sostanzialmente chiudere la sua carriera in nerazzurro, mettendo nero su bianco il contratto che lo legherà al club meneghino fino al 2026. Una storia davvero incredibile.
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