Ascesa rapida del diciassettenne nerazzurro già nel giro della Nazionale Under-18, il profilo promette per qualità tecniche e mentali. Quasi il suo nome fosse una garanzia, sembra la reincarnazione di Del Piero
Sotto l’ala protettrice di Simone Inzaghi sono già passati grandissimi nomi di spessore, sin dalle prime luci della sua esperienza in qualità di allenatore della Lazio. Al momento del passaggio sulla panchina dell’Inter, l’intensità dell’impatto sul gioco nerazzurro si è moltiplicata a dismisura e con grande astuzia ha migliorato le proprie tecniche per condurre la squadra ad un importantissimo traguardo storico.
In organico dispone oggi di altrettante figure con un passato notevole e altre ancora in fase di formazione e perfezionamento. Del resto, il reparto giovanile nerazzurro ha sempre sfornato talenti di prospettiva. Soprattutto negli ultimi anni in cui il calcio italiano è stato impreziosito dai vari Andrea Pinamonti, Sebastiano Esposito, Cesare Casadei e Valentin Carboni, giusto per citarne alcuni. Di recente si è però fatto valere un altro calciatore più di qualsiasi altro, per incisività e caratteristiche tecniche.
Ora Giacomo De Pieri è sulla bocca di tutti. Sulla carta appare un diciassettenne qualunque nel fiore della sua giovinezza ma registra numeri da chi il calcio lo mastica da una vita intera. Nell’ultima stagione vissuta tra le file della formazione Under-18 di Zanchetta ha messo a segno 13 reti e 8 assist. Bottino che gli è valsa la chiamata nella Primavera di Cristian Chivu, non certo l’ultimo arrivato fra gli allenatori della categoria. Sono state ben dieci le presenze nel massimo campionato giovanile italiano e nel prestigioso scenario di Youth League, tutte registrate da under.
De Pieri astro nascente dell’Inter, da bambino l’accostamento a Del Piero e la chiamata di Inzaghi
“Ha fatto ogni ruolo, da esterno a trequartista. Può fare la differenza e se n’è accorto anche Simone Inzaghi, infatti lo ha voluto fra i grandi per qualche allenamento”, ha raccontato ‘La Gazzetta dello Sport’ in un focus ravvicinato.
Sin da quando era bambino sognava di poter finalmente dividere il campo con qualche fuoriclasse come Lautaro Martinez ed è stato un bene che l’Inter lo abbia saputo individuare, poi condurre verso di sé e farlo crescere fra i suoi.
Tempo addietro, racconta ancora il quotidiano, fortuna ha voluto che il coordinatore del settore giovanile Roberto Samaden si trovasse vicino Treviso per qualche sondaggio. Lì, fra le testoline in campo, figurava un giovanissimo De Pieri. “Come si chiama? Sembra bravo! Questo sembra ‘due volte Del Piero’“, ha poi aggiunto scherzando Bruno Cover, responsabile del centro scout dell’Inter, mentre era in compagnia di Samaden. Una bella storia destinata a diventare qualcosa di più grande e chissà che il ragazzo non possa onorare l’accostamento ad uno dei migliori fantasisti della passata generazione.