Dopo la rescissione dell’Atletico, Memphis Depay è ancora senza squadra: l’olandese direbbe subito di sì all’Inter
Non è più così giovane (compirà 31 anni a febbraio) ma, tutto sommato, sembra ancora lontano dalla decadenza: in base a quanto ha fatto vedere durante la scorsa stagione in Spagna e quest’estate all’Europeo in Germania, l’attaccante può essere giudicato come un profilo ancora in grado difendersi discretamente. Di certo, non è già arrivato a lambire il punto critico in cui la parabola comincia a discendere.
Non è un giocatore continuo, non lo è mai stato, ma negli anni ha saputo incidere proprio grazie alle sue fiammate improvvise, come alternativa da buttare dentro per portare scompiglio, far perdere riferimenti agli avversari. Si dice anche che non abbia un carattere facile… ma l’impressione è che non sia nemmeno una testa calda, così come lo hanno ingiustamente descritto a Madrid.
Memphis Depay, sulla carta, potrebbe essere una buona scelta per l’Inter. Innanzitutto perché potrebbe essere preso a zero, e poi perché è forte. Non è mai stato una primadonna: non pretende un posto da titolare. All’Atletico, per esempio, dopo essersi indispettito e aver puntato i piedi, ha imparato a starsene buono in panchina e a mettere il bene della squadra davanti al proprio ego. Ha tecnica, intelligenza tattica e versatilità: può giocare da seconda punta o da prima.
I problemi sono altri… Su tutti, le pretese economiche. L’olandese vuole uno stipendio vicino ai 5 milioni netti a stagione, che per una quarta punta sono una spesa improponibile. In Italia, soprattutto: per tutti. Poi c’è la questione fisica: negli ultimi anni, Depay ha passato parecchio tempo in infermeria. Si rischierebbe quindi di prendere un altro Arnautovic.
Qualche settimana fa, l’avvocato dell’attaccante scuola PSV si è fatto avanti con l’Inter, senza però trovare terreno fertile. La situazione potrebbe essere cambiata? C’è chi dice di sì. E non tanto per l’infortunio in precampionato di Taremi, quanto per la fiducia sempre meno solida del club nei confronti di Arnautovic. Qualora la richiesta di Depay potesse scendere a 4 milioni netti (con contratto per due anni più opzione), l’Inter potrebbe anche farci un pensierino.
Sì a Depay, ma solo a una condizione
Lo spazio economico, nel club nerazzurro, è ridotto. E ancora più stretto appare lo spazio tecnico, dato che l’attacco è oggi ingolfato da tre esuberi e da un giocatore che non vuole andare da nessuna parte e che l’Inter dovrà tenersi in rosa pur senza potersi da lui aspettare un gran contributo. E sì, parliamo proprio dell’austriaco…
A oggi, solo riuscendo a piazzare subito Correa, Salcedo e Satriano, l’Inter potrebbe valutare l’opzione Depay (o al limite tornare a considerare Martial). Ma si tratterebbe sempre di un investimento da 8 milioni lordi, più eventuali bonus agli agenti. La cosa certa è che il classe 1994 olandese direbbe subito di sì all’Inter: non ha tanta voglia di Arabia, Turchia o di una squadra di media classifica in Spagna…
A livello di caratteristiche tecniche, l’ex Atletico potrebbe sostituire bene Sanchez. Non è più così veloce come ai tempi dello United e del Barcellona, ma sa ancora creare situazioni pericolose con giocate intelligenti e un ottimo controllo della sfera. E quello serve all’Inter: un giocatore bravo nel dribbling, forte fisicamente e tatticamente brillante. Non a caso, il primo obiettivo nerazzurro in questi mesi è sempre stato Gudmundsson. Ma l’islandese ormai sembra andato: oggi è più lontano che mai (la Fiorentina potrebbe presto convincerlo a lasciare il Genoa).
Serie A o Premier
I parametri dettati da Oaktree a Marotta sembrano invece inconcepibili con un interesse reale nei confronti dell’olandese. Il fondo americano vuole giovani che possano essere rivenduti e dalle pretese economiche sostenibili. Depay non è nulla di tutto questo.
Sembra che l’olandese sia disposto ad attendere. Magari dopo alcune cessioni Oaktree potrebbe cambiare idea e all’Inter potrebbero aprire all’arrivo di Depay. L’olandese ha in testa solo la Serie A. In alternativa considera la Premier, dov’è seguito dagli Spurs e dall’Aston Villa.
Dal punto di vista economico, l’olandese sa di poter ottenere uno stipendio pieno in Turchia, da dove sono già arrivate un paio di proposte interessanti. Ma non si sbilancerà fino a metà agosto. A meno che non si faccia avanti un club in grado di coinvolgerlo con un ruolo da protagonista e la prospettiva di giocare in Champions.