Il presidente dell’Inter è uscito allo scoperto anche sul tema nuovo stadio e sulla creazione di una seconda squadra
Faranno discutere non poco, perlomeno tra i tifosi, le dichiarazioni rilasciate da Marotta su Romelu Lukaku. Il tutto a più o meno un anno esatto dalla rottura totale tra dirigenza, ambiente e tifosi stessi con il bomber belga, ‘reo’ di aver flirtato con le storiche rivali dell’Inter, ovvero Juventus e Milan, già prima che terminasse la sua seconda avventura interista.
“L’episodio della scorsa estate ha rappresentato poco rispetto a tutte le emozioni positive e all’adrenalina che si sono vissute in questi anni – le parole del Presidente e Ad dell’Inter a ‘Sette’, inserto del ‘Corriere della Sera’ – A Lukaku, però, dobbiamo tutti noi un ringraziamento per quello che ha fatto. Si è sempre impegnato e ha sempre fatto bene, quindi ricordiamolo per le cose belle e non per quelle brutte”.
“Poi non dimentichiamoci che ha rappresentato l’operazione più strana, particolare e positiva per l’Inter nella sua storia – ha aggiunto – Lo abbiamo valorizzato in una maniera incredibile e questo ha dato poi dei riscontri importanti dal punto di vista economico per costruire la conquista della seconda stella. Con lui abbiamo vinto lo scudetto e rimane nella storia dell’Inter“.
Marotta ha poi ringraziato Oaktree “per la fiducia”, sottolineando che l’Inter può contare su “una struttura societaria forte, su una squadra di professionisti molto seri, oltre che capaci, e su un pubblico che è il nostro valore aggiunto. Ora l’Inter è ritornata a essere l’Inter che è sempre stata nella storia, l’obiettivo è puntare in alto – ha poi evidenziato – Un sogno è quello di regalarci la Champions. Alzare l’asticella non è un atto di presunzione, ma di orgoglio e consapevolezza”.
Marotta è uscito allo scoperto sul tema nuovo stadio e in merito alla seconda squadra dell’Inter: “Uno spazio tutto nostro rafforzerebbe quel grande senso di appartenenza che è caratteristica importante nella vita di una società di calcio. Stiamo facendo di tutto per realizzare questo sogno che è nostro come dei tifosi, combattiamo con la burocrazia italiana che dilata i tempi”.
“Se faremo una seconda squadra? Sì, ma non subito. Parliamo di uno strumento utile per far crescere e maturare i ragazzi, poiché oggi tra Primavera e prima squadra c’è un buco legato all’età che non permette uno scambio positivo”, ha concluso Marotta.
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