Oaktree potrebbe presto imporre i propri uomini nell’amministrazione del club: c’è chi prevede un terremoto in società
Dicono che così funziona in questo genere di acquisizioni. Il fondo entra e taglia teste, per tagliare i costi e soprattutto per imporre il proprio controllo assoluto sui conti e nella gestione. In effetti, nella precedente esperienza in ambito calcistico, con il Stade Malherbe de Caen, Oaktree diede subito avvio a una riorganizzazione nell’organigramma del club, appena due mesi dopo l’acquisizione. Ecco perché in molti si aspettano che a ottobre qualche dirigente storico dell’Inter potrebbe saltare.
Con l’arrivo a Milano, dopo la riscossione delle quote come pegno per la mancata restituzione del debito da parte di Zhang, gli americani avevano fatto capire di avere massima fiducia nelle figure apicali della dirigenza nerazzurra. La nomina di Beppe Marotta a presidenza suona infatti come un attestato di continuità e apprezzamento.
Eppure, sul web, negli scorsi giorni sono apparsi vari articoli che parlavano di “insoddisfazione” da parte del fondo americano per quanto concerne la gestione di specifiche competenze. C’è per esempio chi ha ipotizzato che, entro novembre, potrebbero cambiare molte cose. Di più: ci si aspetterebbe un piccolo terremoto in società, una rivoluzione orchestrata dai due direttori voluti da Oaktree: Alejandro Cano e Katherine Ralph.
Su X, molti tifosi interisti hanno dunque provato a immaginare quale potrebbe essere la prima testa a saltare. I più hanno votato per Alessandro Antonello, riconosciuto come anello debole del team. L’opinione comune vuole infatti l’amministratore delegato dell’area corporate dell’Inter come principale responsabile dei mancati progressi sullo stadio e dei buchi a bilancio relativi allo sponsor.
In realtà, Antonello ha poco a che fare con la questione Digitalbits. Il dirigente nerazzurro aveva stretto un accordo con Lenovo, Lenovo che poi è passato a retro-sponsor dopo che Zhang decise di affidarsi alla società di criptovalute. Ad Antonello si deve anche il rinnovo con Nike che ha garantito all’Inter le royaltes sulla vendita dell’abbigliamento a marchio nerazzurro. Sullo stadio, sta lottando contro la burocrazia infernale italiana e uno stallo generale, che avrebbe affossato chiunque.
Il terremoto in società voluto da Oaktree: perché Antonello non va toccato
Nei prossimi mesi, dopo il prossimo CdA previsto a ottobre, potrebbe succedere di tutto. E nessuno conosce le vere intenzioni di Oaktree. Ed è lecito attendersi che gli americani rivendichino una presenza più tangibile e concreta in società. Chi parla di licenziamenti di dirigenti di primo piano, però, probabilmente sta solo fantasticando. A oggi non ci sono elementi che lasciano pensare a sfiducia nei confronti del team apicale. Più probabile quindi che cambieranno dei nomi che stanno dietro le quinte.
Ciò che è certo è che gli uomini di Oaktree stanno studiando tutti i conti dell’Inter e che potrebbero tagliare delle spese. L’idea di gestione aziendale del fondo californiano è quella di risanare per vendere al maggior prezzo possibile.
Dopo aver approvato il bilancio, Katherine Ralph potrebbe anche annunciare alcune modifiche strutturali del club. Emergeranno nuove cariche? Di certo sarà considerato il parere del presidente nerazzurro, e cioè Beppe Marotta. Ed è difficile credere che Marotta possa voltare le spalle ad Antonello, con cui ha sempre detto di collaborare con reciproca soddisfazione. Lo stesso vale per Ausilio e Baccin.
Secondo alcune voci, sarebbe la comunicazione social e della media house a rendere poco soddisfatti gli uomini di Oaktree. Ed è lì dunque che potrebbe arrivare qualche novità importante. Staremo a vedere.