L’Inter potrebbe presto completare una cessione in Lega Pro, ma il trasferimento nasconde un problema non indifferente per Beppe Marotta
Negli anni, l’Inter è riuscita a lanciare diversi calciatori interessanti dal suo settore giovanile, interpreti che sono stati utili alla prima squadra o hanno seguito il loro percorso altrove, rappresentando un asset economico molto importante per i conti del club. L’ultimo emblematico caso è quello di Cesare Casadei, ceduto al Chelsea a suon di milioni per finanziare il mercato.
La Beneamata vorrebbe portare avanti un piano diverso per Luca Di Maggio. Parliamo di un centrocampista classe 2003 di grande qualità, che ha ben figurato nell’ultimo Europeo Under 19 con l’Italia, tanto da essere inserito nella top 11 della competizione. Insomma, le prospettive sembrano enormi per il ragazzo, per cui l’Inter non ha alcuna intenzione di perdere il controllo del suo cartellino.
Diversi club si sono già fatti avanti per ottenere il prestito dal club di Milano, con la Ternana in prima fila, ma anche diversi altri club disposti a farsi sotto. Bisogna aggiungere alla corsa anche Cesena, Mantova e Spezia, anche se gli umbri hanno già fatto diversi passi in avanti e ora sono pronti a concludere l’affare, dando spazio al gioiello nel prossimo campionato di Lega Pro. L’affare, però, non nasconde un problema di non poco conto per Marotta e la società.
Di sicuro, le qualità di Di Maggio potrebbero brillare due categorie indietro rispetto a quella nerazzurra, soprattutto se dovesse trovare la continuità che tutti dalle parti di Milano si aspettano. L’asse, dunque, potrebbe essere parecchio proficuo, ma mette in luce anche la necessità di una squadra B per l’Inter, un’Under 23 in cui potrebbero essere riversati tutti i migliori talenti e potrebbero affinare le loro caratteristiche fuori dal settore giovanile.
In Italia, ci hanno pensato Juventus e Atalanta, a cui poi si è aggiunto anche il Milan Futuro, che inizierà il suo percorso in campionato tra pochi giorni. Marotta non ha mai negato la volontà di fare lo stesso passo, ma poche settimane fa ha chiarito il problema: “Quando ero alla Juventus siamo stati i primi a creare questo strumento poi ci ha seguiti l’Atalanta. Noi come Inter abbiamo un problema che spero si possa risolvere presto: le strutture, non abbiamo centro sportivo adeguato e non possiamo far allenare bene l’Under 23″.
E vedremo se l’Inter riuscirà a adeguarle per mettersi al passo o dovrà ogni volta accordarsi con altre società per la valorizzazione dei propri talenti.
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