Grande intuizione di Beppe Marotta, che può affondare il colpo per il giovanissimo talento proveniente dalla prestigiosa Cantera
L’ultima edizione del campionato europeo, quella vinta dalla Spagna infarcita di talenti in erba che probabilmente in altri paesi faticherebbero a trovare spazio nelle rose delle squadre di A, ha insegnato qualcosa. Ha dimostrato che avere 17 anni – anzi compierli proprio durante la kermesse europea, come accaduto al fenomenale Lamine Yamal – non significa non essere pronti.
Non significa non poter fare la differenza nel proprio ruolo, risultando magari decisivi per le sorti di una nazionale che di talento ne aveva eccome anche tra interpreti più vecchi di 10 o 15 anni.
Euro 2024 ha premiato il coraggio di un movimento, quello iberico, da decenni all’avanguardia nel lancio di giovani prospetti già quasi campioni. ‘Non bisogna aver paura di lanciare i ragazzini’, sembra il lascito del trionfo della Roja in terra di Germania.
E in Italia, invece, cosa succede? Accade che solo saltuariamente – vedi i casi di Pafundi e Gnonto, o di Zaniolo se vogliamo tornare indietro di qualche anno – ai minorenni vengano dati quel tempo e quella fiducia necessaria per potersi esprimere in tenera età in gare importanti e nel roster di club di un certo lignaggio.
Se si vuole davvero fare la differenza, insomma, bisognerebbe esser lungimiranti. Per avere dei vantaggi nel presente e nell’immediato futuro, sia lato tecnico che economico (quanto verrebbe a costare, tra qualche anno, l’enfant prodige di turno?).
Diciotto anni compiuti lo scorso 7 marzo, già titolare inamobivile di un gigante europeo come l’Ajax nella passata stagione, Jorrel Hato è uno dei giovanissimi fenomeni del calcio europeo e probabilmente mondiale. Assieme a Pau Cubarsì – addirittura ancora 17enne il catalano – il nativo di Rotterdam è certamente uno dei difensori centrali destinati a far parlare di sé per almeno 15 anni.
Mancino, grande pulizia tecnica – la scuola Ajax, del resto, non tradisce – il giocatore è stato messo sotto attenta osservazione dagli scout dell’Inter. Le relazioni sono state, nemmeno a dirlo, più che lusinghiere. Non ora, ma magari tra un anno la dirigenza nerazzurra potrebbe rompere gli indugi mettendo sul tavolo una proposta da 30 milioni pur di assicurarsi un calciatore non solo dal sicuro avvenire, ma dal presente già più che affidabile.
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