Il difensore tedesco, completato ormai il processo di adattamento, è pronto a sentire le sirene dall’estero: Inter presa d’assalto
I numeri raramente mentono. Le statistiche, mai come in questo caso utili a spiegare la crescita esponenziale del suo valore di mercato, non sono però che una piccola parte di un processo di crescita che è sotto gli occhi di tutti. 900 minuti in Serie A. Più qualche apparizione in Champions League, dove non ha affatto sfigurato. Tanto è bastato a Yann Auurel Bisseck per esser diventato oggetto di grande attenzione da parte dei maggiori top club europei. Ma facciamo un passo indietro.
Dopo una prima parte di stagione in cui, come spesso capita a giocatori non esattamente famosi appena arrivati a Milano, il suo impiego in campo è stato, per usare un eufemismo, carente, il classe 2000 ha guadagnato a poco a poco la fiducia di mister Inzaghi e di tutto l’ambiente nerazzurro.
Favorito da qualche infortunio di troppo nell’ermetico reparto arretrato – l’Inter ha avuto praticamente lungo tutto l’arco del campionato scorso la miglior difesa della Serie A – e dai tanti impegni del club anche in campo continentale, l’ex Aarhus ha fatto tesoro degli insegnamenti tattici del suo allenatore.
Scontato un primo inevitabile periodo di adattamento, il teutonico ha completato il suo percorso sublimando il tutto con un gol che è stato ed è il manifesto del gioco nerazzurro. A Bologna, nello scorso marzo, la stampa intera ha celebrato il famoso gol ‘da braccetto a braccetto’ che Bisseck, su assist del compagno di reparto nella difesa a tre Alessandro Bastoni, realizzò contro la formazione rossoblù. Un capolavoro di partecipazione alla manovra offensiva di tutta la squadra, difensori inclusi appunto.
Come già riferito nelle scorse settimane, sul centrale difensivo pagato ‘solo’ 7 milioni da Marotta e ora valutato quasi 6 volte tanto dal dirigente meneghino, insiste da tempo l’interesse delle big di Germania.
Bayern Monaco e Borussia Dortmund si sono già affacciati minacciosamente sul calciatore, che tuttavia ha estimatori anche in Premier League e, udite udite, tra gli osservatori del Real Madrid pigliatutto.
La situazione, certamente potenzialmente lusinghiera per il cassiere di Viale della Liberazione, pone però un problema non di poco conto al pur abile Marotta: vendere il giocatore a 40 milioni – questo il prezzo fissato – generando una maxi plusvalenza, oppure puntare sullo stesso per garantirsi una difesa impenetrabile in futuro?
Teoricamente nell’Inter non ci sono giocatori incedibili, a parte Capitan Lautaro e Nicolò Barella, entrambi sotto contratto col club fino al 2029 (manca solo l’annuncio ufficiale sul rinnovo dell’argentino). Le maxi-offerte delle big d’Europa, pronte a mettere sul piatto cifre vicine a quelle chieste dall’ex Ds della Juve, potrebbero tentare non poco la dirigenza della Beneamata. Il tutto a pochi giorni dall’inizio di una stagione che potrebbe essere quella della definitiva consacrazione per l’ex Colonia.
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