10 milioni per un nuovo Nicolò Barella: l’Inter segue con interesse la crescita di un centrocampista multiuso
Quando l’Inter prese Nicolò Barella nel 2019, mister Antonio Conte sembrava indeciso se piazzarlo come play alternativo a Brozovic o come mezzala destra al posto di Matias Vecino. Questo perché, a Cagliari, il ragazzo aveva fatto bene come interno ma aveva anche espresso un gran calcio come vertice basso del rombo di centrocampo disegnato da Rolando Maran.
Molti lo descrivevano come un giocatore tutto istinto e per questo un po’ indisciplinato. Bravo nell’inventarsi la giocata, nel prevedere il gioco e i movimenti di compagni e avversari e, soprattutto, abile nel muoversi tanto e continuamente, creando confusione. Nel club sardo gli veniva chiesto di difendere ampie porzioni di campo, di intervenire con durezza in interdizione, pure in scivolata, di rompere le linee di passaggio avversarie e di trovare il canale centrale per il passaggio, muovendo il pallone in orizzontale dalle retrovie.
Alla fine, per l’allenatore salentino fu facile capire che era meglio rinunciare all’uruguaiano che al croato, e di conseguenza Barella ha cominciato a occupare stabilmente il ruolo di interno. Aveva già giocato qualche volta in un centrocampo a tre, ma nessuno si aspettava che sarebbe diventato così presto un giocatore fondamentale per l’Inter.
Anche la seconda stella dei nerazzurri porta la firma del sardo classe 1997. Pur avendo segnato poco, Barella ha risposto offrendo grande continuità e spremendosi fino all’ultima goccia di sudore per far girare la squadra. Frattesi sa di avere davanti un mostro. E anche per questo non si lamenta più di tanto del suo ruolo di riserva. Per rubargli minuti dovrebbe essere in grado di fare tutto ciò che sa fare Barella: creare gioco, difendere, pressare, supportare la fascia e l’attacco, inserirsi, abbassarsi a dialogare con la difesa, proteggere il pallone, verticalizzare, vincere la pressione avversaria…
Un’alternativa a Barella per 10 milioni
Giocatori così ce ne sono pochi. L’Inter aveva seguito Tessmann del Venezia anche per poter assicurarsi un’alternativa al sardo nel futuro: un jolly di centrocampo, bravo sia a spingere che difendere, a creare gioco e a dare ritmo alla squadra. Ma l’americano ha fatto di tutto per innervosire la dirigenza nerazzurra e ora è finito fuori squadra nel suo club.
Ausilio ha però altri nomi sul suo taccuino. Piace per esempio un centrocampista in grado di giocare in diversi ruoli, schierabile come regista, mezzala o mediano. Come Barella, istintivamente portato a dominare il gioco nella lettura dei movimenti avversari, utile in fase difensiva, con ottime doti di inserimento nell’area di rigore avversaria e a cercare la botta da fuori. Anche lui, come Barella, viene dal Cagliari. È Matteo Prati.
A oggi ci vorrebbero una decina di milioni per portarlo dalla Sardegna a Milano. Molto meno di quanto costò Barella. Per prenderlo, nel luglio 2019 l’Inter pagò 12 milioni di prestito oneroso e altri 25 milioni di obbligo di riscatto e un bonus di 13 milioni addizionali. In tutto, quindi, circa 50 milioni di euro. Il che rese Barella l’affare più costoso della storia nerazzurra. Un record subito battuto poi battuto dall’acquisto di Romelu Lukaku.
Dal Cesena al Cagliari: la crescita è evidente
Il 2003 Matteo Prati è cresciuto calcisticamente nel Cesena. Ma nel 2018, dopo il fallimento della società romagnola, passò al settore giovanile del Ravenna. Con questa maglia esordì in Serie C nella stagione 2020-2021. L’anno dopo, in Serie D, divenne un titolare fisso segnando 5 reti in 32 presenze.
A luglio 2022 passò alla SPAL per giocare in Serie B. Nella prima stagione nel campionato cadetto mise insieme 20 presenze e 2 goal, segnalandosi come uno dei giocatori più interessanti della Serie. Nonostante la retrocessione della squadra, Prati riuscì a conquistarsi un posto nella Nazionale U-21…
Ad agosto 2023 fu acquistato a titolo definitivo dal Cagliari per 5 milioni di euro (più 2 milioni di bonus). E anche stavolta il giovane si è reso subito protagonista di buone prestazioni, segnalandosi come giocatore di prospettiva e personalità già pronto per importanti palcoscenici.