Il dirigente viene bruciato sul tempo da quello stesso club col quale non è riuscito a chiudere l’affare per un attaccante chiesto da Inzaghi
Giorni frenetici, ricchi di sorprese e di colpi di scena, quelli che si stanno vivendo a poche ore dall’avvio ufficiale della nuova stagione. Dirigenti e Direttori sportivi sono scatenati come se si trattasse delle ultime ore che precedono la chiusura delle contrattazioni, quest’anno anticipata di qualche giorno al 30 agosto.
La vicenda legata al triangolo Genoa-Inter-Fiorentina per Albert Gudmundssson – ma non solo – sembra finalmente giunta al suo epilogo. Purtroppo stavolta si deve registrare una sconfitta su tutta la linea per la dirigenza nerazzurra. Sarebbero addirittura tre i fronti sui quali l’Inter ha perso la partita.
Innanzitutto l’islandese è già arrivato a Firenze per firmare il contratto col club toscano. Dopo mesi di corteggiamento i Campioni d’Italia si sono fatti soffiare da sotto il naso un’esplicita richiesta di Simone Inzaghi. In secondo luogo l’Inter non è riuscita a cedere Marko Arnautovic – già possibile arma per arrivare a Gudmundsson, ma trattativa esistente anche come slegata dalla prima – al Grifone: l’esubero tecnico, su cui grava una sfiducia crescente dell’ambiente, per ora resta. Con i relativi problemi del caso.
Poi c’è la terza beffa, sempre legata al Genoa, che ha colto davvero di sorpresa il pur abile Marotta. Si tratta di un ex giocatore dell’Inter che sarebbe ormai vicinissimo ai liguri. Già, peccato che fosse stato messo nel mirino dalla stessa Inter per un romantico e proficuo ritorno alla base.
Niente Inter per il bomber: l’ex se ne va al Genoa
5 anni nel settore giovanile dell’Inter. 11 presenze totali in Serie A col club nerazzurro, condite da un gol. Tutto intorno, una serie di stagioni in prestito fino alla cessione a titolo definitivo al Sassuolo: una delle operazioni in uscita fatte su un prodotto della Cantera più redditizie della recente storia della Beneamata.
20 milioni è l’importante cifra che il club neroverde ha investito su Andrea Pinamonti prelevandolo dapprima in prestito nell’agosto del 2022, e poi perfezionando il titolo definitivo un anno dopo versando la somma nelle casse del club meneghino.
Nonostante l’inaspettata retrocessione del Sassuolo in Serie B, Pinamonti è stato tra gli ultimi ad arrendersi, provando a salvare la barca con 11 gol in 38 gare di campionato. Ovviamente il club neroverde non può permettersi di tenere in rosa un giocatore di tale lignaggio disputando il pur difficile campionato cadetto. Ecco che allora, con l’approssimarsi della deadline del mercato, gli emiliani hanno lasciato intendere di volersi privare a malincuore del 25enne di Cles.
Considerando la fumata nera nell’affare Gudmundsson, l’approdo naturale della punta sembrava poter essere proprio l’Inter. La sua Inter. La cui dirigenza si è però fatta bruciare sul tempo da quello stesso Genoa che gli aveva ufficialmente negato Gudmundsson una manciata di ore prima.
Pinamonti tornerà a vestire la maglia rossoblù a distanza di 5 anni dalla sua unica stagione in Liguria, lasciando non solo l’Inter senza una vera quarta punta in prossimità dell’esordio in campionato, ma rischiando anche, proprio alla prima giornata, di infliggerle un dolore col classico gol dell’ex…