“È come non averlo”: Inzaghi è già nel tritacarne, attacco frontale

Un pareggio maturato al 94′ e c’è già chi contesta Inzaghi, un attacco frontale arriva da un famoso giornalista sportivo

Un 2-2 in trasferta contro il Genoa: un passo falso per l’Inter che sembra aver rianimato i tanti critici di Inzaghi che, durante la scorsa stagione, avevano dovuto ingoiare troppi addebiti e rimproveri già pronti. Che vuoi dirgli a un allenatore che vince la seconda stella comandando il campionato dalla prima all’ultima partita facendo giocare benissimo la sua squadra?

Simone Inzaghi: arrivano le critiche
Simone Inzaghi (LaPresse) – interlive.it

Nelle scorse ore, fra gli altri, è tornato all’attacco pure Sandro Sabatini. Il giornalista, più sorridente che mai, si è scatenato contro Simone Inzaghi tornando a esprimere alcune storiche perplessità rispetto al suo modo di allenare.

Nella notte di domenica 18 agosto, dagli studi di Pressing, ha dapprima criticato la partita di Yann Sommer, dopodiché ha puntato il dito contro il tecnico dell’Inter accusandolo sostanzialmente di non essere in grado di gestire la rosa e di sfruttare al meglio l’abbondante qualità tecnica disponibile in panchina.

Secondo Sabatini, contro il Genoa, tutta l’Inter ha peccato di presunzione. “La squadra ha giocato la partita con grande sicurezza, forse un po’ troppa“, ha commentato il giornalista. “Sommer, l’anno scorso. parava anche le mosche, quel goal non l’aveva mai preso e quel rigore a Firenze lo para… La sua prestazione di sabato è stata molto inferiore rispetto all’anno scorso“.

Subito dopo è arrivato l’attacco frontale a Inzaghi: “Tra le righe si può anche dire che Inzaghi non sa sfruttare tutto il ben di Dio che ha in panchina. Quel valore in più, lo usa un po’ poco: prima del 65′ è come non averlo”.

L’attacco frontale di Sabatini a Inzaghi: “Da lui solo cambi sistematici

In realtà, Sabatini ha rispolverato un vecchio leitmotiv: da sempre Inzaghi è stato accusato, anche dai tifosi, di non essere particolarmente coraggioso o incisivo con i cambi. Oggettivamente, l’allenatore dell’Inter interpreta le sostituzioni come passaggi schematici. Cambia in caso di ammonizione, oppure manda dentro forze nuove solo dopo il 65′ e poi verso l’80’, inserendo nuovi laterali, un nuovo uomo a centrocampo e magari un’alternativa in attacco.

Critiche a Inzaghi da Sabatini
Sabatini contro Inzaghi – interlive.it

Sabatini, dopo l’analisi fatta a Pressing, ne ha parlato anche a Radio Radio. “Credo che parlare di pancia piena, presunzione, superbia e troppa convinzione sia un problema di tutte le squadre che hanno vinto lo scudetto. C’è chi lo dimostra in un modo e chi in un altro. Il Napoli è stato un caso clamoroso lo scorso anno, e l’Inter non deve fare lo stesso errore”.

Secondo il giornalista non ha senso prendersela con Bisseck: “Il primo goal lo causa Yann Sommer. Che il rigore, però, l’aveva parato, come l’anno scorso in un momento fondamentale a Firenze aveva fatto una bella parata su Nico Gonzalez”.

E qui Sabatini ha voluto ribadire la propria critica a Inzaghi, stavolta sotto forma di consiglio non richiesto. “Voglio parlare di argomento che non viene mai sfiorato, forse per delicatezza… C’è la partita, c’è il caldo, c’è la stanchezza e c’è il calcio d’agosto, e va bene, ma se hai una panchina come quella dell’Inter, devi sfruttarla. Invece i cambi di Simone Inzaghi sono storicamente fatti al 65′ e al 75′, e non va bene”.

“A proposito di cambi io vedo anche Daniele De Rossi, che ieri al 90′ mette Tammy Abraham e Stephan El Shaarawy: io li abolirei i cambi al 90′, altrimenti è il cambio di togliere il centravanti e mettere lo stopper per difendere l’1-0. Ma mi spiegate i cambi schematici di Inzaghi al 65′ e al 75′? Secondo me è un problema”. Al di là della critica un po’ insistita da parte del giornalista, specie se proposto dopo una sola giornata di campionato, è possibile che il tema della panchina potrebbe tornare a galla durante la stagione. Inzaghi ha il dovere di sfruttare al meglio uomini in grado di incidere dalla panchina come Teremi, Frattesi e Zielinski. E per farlo al meglio dovrà capire che ci sono partite in cui c’è bisogno di cambi più repentini.

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