Dopo appena 90′ di campionato, è già quasi tempo di verdetti in Serie A: l’esperto tecnico sarebbe a rischio
Il calcio moderno si, sa, non lascia tempo a nessuno. Anche chi è in possesso di un pedigree di tutto rispetto, fatto di scudetti e di un percorso di crescita che magari ha posto le basi all’ottimo lavoro del successore di turno, rischia il posto se non porta risultati. Analogo discorso, sebbene con tempi un po’ diversi, viene fatto anche per taluni giocatori magari arrivati sotto il peso di enormi aspettative: se non rendono subito, ecco agitarsi gli spettri di un’affrettata cessione.
La prima giornata di campionato ha già emesso alcuni importanti verdetti. Ha detto per esempio che, per quanto reduci da pareggi diversi tra loro, le milanesi accusano dei problemi. Ha anche detto che l’Atalanta viaggia che è una meraviglia nonostante le assenze, e che la nuova Juve di Thiago Motta, dopo un deludente pre-campionato, è apparsa già brillante e tonica.
Oltre a registrare il momento ‘ni’ di Roma e Fiorentina e la buona reazione della Lazio al cospetto del Venezia, i primi 90′ della stagione verranno certamente ricordati per l’incredibile batosta subita dal Napoli al ‘Bentegodi’.
Proprio nello stadio che esattamente due anni fa, nella gara inaugurale della stagione, vide i partenopei seppellire di gol gli scaligeri avviando lo straordinario cammino Spallettiano che portò allo scudetto, il Napoli si è sciolto come neve al sole sotto i colpi degli scatenati avanti giallobù.
La sconfitta per 3-0 ha destato scalpore soprattutto perché sulla panchina azzurra siede un certo Antonio Conte. Il quale magari non proporrà il calcio totale di olandese memoria, ma a cui tutti riconoscono il merito di aver sempre dato una straordinaria stabilità difensiva a tutte le squadre che ha allenato.
Conte già in bilico: bookies scatenati sulla ‘folle’ eventualità
L’idillio, se mai ci sia effettivamente stato, tra il tecnico salentino e il patron De Laurentiis era stato già messo in qualche modo in discussione dal primo durante la conferenza stampa pre-partita. Conte, come del resto fatto all’Inter in particolar modo alla vigilia del terzo anno che poi mai ci fu, ha lamentato di lavorare con una rosa non all’altezza degli obiettivi prefissati. Dopo l’invito, rivolto all’ambiente e anche a se stesso, di rimboccarsi le maniche, ecco arrivare la scoppola che ha sorpreso tutti.
L’effetto immediato dell’umiliazione subita dalla formazione di Paolo Zanetti si è fatto subito sentire nelle società esperte di scommesse. Se una settimana prima della gara l’esonero – o le dimissioni, magari polemiche – del tecnico prima di Natale era quotato a 9, dopo la partita di Verona questa eventualità è pagata ‘solamente’ a 5. Come a dire: c’è stato un aumento del quasi 50% di probabilità che Conte non mangi il panettone. I tifosi dell’Inter non credono alle loro orecchie.