Con l’arrivo di Palacios si chiude il mercato, o forse no: potrebbe arrivare la sorpresa di un colpo in extremis
Sì, potrebbe chiudersi così il mercato nerazzurro, con l’acquisto del giovane argentino Tomas Palacios. Una riserva da formate. Prima di lui è arrivato Martinez dal Genoa. Un’altra riserva da formare. Sono arrivati anche tre giovanissimi (Perez, Topalovic e Romano), che giocheranno tutti e tre i Primavera. Ci sono anche Taremi e Zielinski, sui quali però la dirigenza si era mossa con largo anticipo.
Come giudicare dunque il calciomercato nerazzurro? Per molti tifosi appare deludente. Al di là della mancanza di acquisti “veri”, cioè di investimenti di spessore, preoccupa il fatto che le lacune della squadra non siano state colmate. L’Inter aveva bisogno di un laterale destro, di un nuovo centrale, di una seconda punta di qualità e, possibilmente, di un vice-Bastoni. Ma è arrivato solo quest’ultimo.
E quindi? L’interista cerca di fidarsi della dirigenza e soprattutto nella rosa e nel lavoro di mister Inzaghi. L’allenatore, di certo, avrebbe preferito migliorare la squadra, anche in vista della stagione con tre competizioni importanti da onorare e più di cinquanta gare sicure da giocare.
La rosa che l’anno scorso ha vinto la seconda stella non è stata rivoluzionata. E questo è ciò che conta. Bisognava puntellare, oliare, intervenire laddove l’età e l’usura hanno compromesso la funzionalità di certi ingranaggi (Darmian, Acerbi, de Vrij, Aranutovic). Bisognava dare delle alternative anche a livello numerico a Simone Inzaghi. E lo si è fatto solo a metà.
Un altro colpo a sorpresa dopo Palacios
Con il difensore Tomas Palacios, ultimo colpo probabile dell’estate, in pochi si aspettano una sorpresa. Anche perché, sulla carta, ogni reparto è coperto. C’è il secondo portiere, c’è la riserva di Mkhitaryan, c’è un nuovo attaccante di qualità… e ora c’è pure il tanto invocato braccetto sinistro.
Qualcuno però spera che il giovane Palacios possa anche non essere l’ultimissimo colpo del mercato dell’Inter di questa estate. I soldi sono pochi, il monte ingaggi è colmo e non c’è spazio nelle liste, inoltre c’è pochissimo tempo a disposizione, ma con l’incastro giusto si potrebbero anche creare le occasioni propizie per una grande operazione di fine estate.
Uno scenario che si preannuncia complicato ma non così impossibile. Dipende ovviamente dalla cessione di Joaquin Correa. Con un’uscita del Tucu, la dirigenza nerazzurra potrebbe anche riaffacciarsi sul mercato per completare l’attacco con un altro nome di qualità. Magari un bomber a zero (tra gli svincolati ci sono Anthony Martial, Memphis Depay e Aaron Boupendza).
Dipende tutto da Correa
Tutti i tifosi nerazzurri avrebbero voluto in rosa un’altra punta. Ma, finora, è stato possibile inserirne solo una. L’anno scorso, dietro Thuram e Lautaro c’erano Arnautovic e Sanchez. E spesso erano entrambi infortunati. Così, si fosse fermato Lautaro, per Inzaghi sarebbero stati grossi guai. Quest’anno, con il Toro affaticato gioca Taremi, e in panchina ci sono Arnautovic e Correa.
Per migliorare il reparto bisognava a tutti i costi liberarsi di almeno uno tra Arnautovic e Correa e mettere in rosa una punta abile al lavoro, o una seconda punta vicina alle esigenze di Inzaghi. Nessuno chiedeva davvero Dybala, bastava un attaccante fisicamente integro e tecnicamente sufficiente.
Chi lo sa… Dipende in tutti i sensi da Correa. In caso di uscita o di permanenza. Nell’Inter finalista di Champions, il quarto attaccante era Correa. E fu un uomo in meno. Ma nella prima stagione a Milano il Tucu non fece malissimo: se tornasse a quei livelli per l’Inter sarebbe come un nuovo acquisto.