Qualcuno, impressionato dai suoi numeri, lo chiama già fenomeno: è presto per sbilanciarsi, ma l’Inter osserva soddisfatta
Un gioiellino. L’Inter lo ha dato in prestito in Serie B sperando che potesse ritagliarsi un po’ di spazio e abituarsi al calcio giocato dai grandi. E lui si è preso quasi subito la scena. Partenza migliore non poteva esserci. Tanto che parecchi tifosi nerazzurri sembrano ora scontenti di non averlo visto di più in campo con la maglia dell’Inter.
Il ragazzino che in molti oggi riconoscono come un fenomeno è Ebenezer Akinsanmiro: i suoi numeri rivelano che, almeno in teoria, è un giocatore che potrebbe fare molto comodo all’Inter nel prossimo futuro. Il dato più commentato è relativo ai dribbling: il diciannovenne nigeriano, ha completato 10 dribbling su 17 tentativi, nelle sue prime tre partite con la maglia della Sampdoria (due in campionato e una in Coppa Italia). Tutta l’Inter, intesa come squadra, ne ha completati 4 nelle prime due partite di Serie A (su 16 tentativi globali).
Nel suo esordio stagionale, contro il Frosinone, il ragazzo, in 84′ in campo, ha si è fatto notare con 7 palle recuperate, 8 duelli vinti, 4 dribbling, con una media di passaggi riusciti dell’85%, il 100% di passaggi lunghi e 100% di contrasti vinti. Prima, in Coppa Italia, contro il Como, aveva giocato per 70′ circa, e aveva lottato come un leone, meritandosi una standing ovation al momento del cambio. Nella seconda sfida di B, contro la Reggiana, non ha giocato una partita perfetta ma ha comunque fatto il suo nella doppia fase e si è fatto notare con un paio di bei dribbling.
Meglio asslani o l’infortunato cronico trentenne zielu immagino pic.twitter.com/fXFTK9PfxL
— m (@salvoniggez) August 25, 2024
La speranza della dirigenza nerazzurra è che possa continuare a giocare con regolarità e a crescere. L’ambiente sembra quello giusto, anche perché il suo allenato è un certo Andrea Pirlo, uno che dovrebbe saper riconoscere un buon centrocampista e quantomeno iniziarlo alla strada che conduce al professionismo.
I numeri di Akinsanmiro: un fenomeno o un fuoco di paglia?
In Primavera, lo scorso anno, Akinsanmiro ha alternato ottime prestazioni a giornate storte. Chivu lo piazzava mediano, davanti alla difesa. Con Pirlo, invece, il ragazzo gioca più avanti, in una posizione ibrida fra mezzala e trequartista: si allarga spesso sull’esterno, prova il dribbling o si muove dietro gli attaccanti per collegare i reparti.
Inzaghi aveva subito notato le sue qualità, facendolo esordire contro il Lecce. Un evento raro per il tecnico piacentino, che di solito non sembra mai così propenso a esperimenti o a concedere di fiducia ai più giovani. E qui si nota un vero problema concettuale che penalizza il percorso sportivo dell’Inter…
Nella scorsa stagione, quando la squadra è arriva a 20 punti di distanza dalla seconda in classifica, perché giocatori promettenti come Akinsanmiro e Kamaté non hanno trovato spazio? Era meglio far giocare Sanchez, Cuadrado e Klaassen, che poi sarebbero andati via a zero a fine stagione? Cambiava tanto rischiare qualche punto? Probabilmente Inzaghi sente troppa pressione e non vuole fare esperimenti privandosi degli uomini più esperti in campo. In questo è un allenatore con limiti evidenti.
Così facendo, però, l’Inter non solo si priva di potenziali riserve in più ma fatica anche valorizzare i suoi canterani, sentendosi poi obbligata a ingaggiare giocatori più insofferente in panchina (vedi Arnautovic) o totalmente inutili (vedi Cuadrado).
Le qualità oggettive del ragazzo
Ebenezer Akinsanmiro ha qualità e voglia di emergere. Oltre ai dribbling e ai colpi tecnici, ha dimostrato di avere anche intelligenza tattica e corsa. Chi ha visto qualche partita della Primavera nerazzurra lo scorso anno si è accorto subito che il giovane nigeriano sapeva far bene tante cose. Gli manca il fisico e gli mancano i tempi giusti. Deve anche imparare a palleggiare con più criterio.
Ogni tanto ha troppa fiducia in sé stesso e vuole fare tutto da solo o inventarsi la giocata difficile. Ma questo, lo scoprirà presto, non è il modo più adeguato per giocare in Italia. Ora che ha avuto un impatto importante con la maglia blucerchiata deve soltanto mettersi sotto, continuare a far bene e convincere Pirlo (o chi potrebbe arrivare al suo posto in caso di esonero) a fidarsi di lui.
La Samp lo ha preso in prestito con diritto di riscatto da 3 milioni circa (con contratto fino al 2028) ma l’Inter ha mantenuto un controriscatto a poco meno di 3,5 milioni. Andrea Pirlo, da quel che si è visto finora, sta lavorando per trasformarlo in una mezzala. Ma potrebbe anche diventare un jolly, capace di occupare varie posizioni in mediana.