Milano si è arresa: il super match da disputare allo stadio San Siro non si farà a meno di clamorose sorprese
San Siro, o il Meazza (come sarebbe più giusto chiamarlo soprattutto fra interisti), avrebbe potuto ospitare la finale di Champions dopo undici anni dopo l’ultima volta. Ma non sarà possibile, nonostante l’ipotesi a lungo accarezzata. Milano, che doveva essere lo scenario per la finale di Champions League nel 2027, si tira indietro…
A oggi è tacito che San Siro non potrà ospitare il super match. Il motivo? Si vuol dare precedenza ai probabili o quantomeno possibili lavori di ristrutturazione in vista di Euro2032. E così è arrivata la rinuncia di Milano. Una rinuncia che fa male ai tifosi che già sognavano una finale in casa…
Per lo stadio Giuseppe Meazza di Milano non è un momento facile. Il futuro è più nebuloso che mai, con il Milan che sembra sempre più orientato a trovarsi una nuova casa e l’Inter indecisa sul da farsi. La finale di Champions poteva valere da serata di saluto ufficiale o di celebrazione di una rinnovata unione. A quanto pare tutto è già deciso, anche se la rinuncia vera e propria, in senso formale, a ospitare l’evento sarà ufficializzata solo a fine settembre.
Non si poteva fare altrimenti: per quella data lo stadio sarà chiuso, per permettere l’inizio dei lavori di ristrutturazione in vista degli Europei del 2032. Su vari siti si legge che nonostante l’abdicazione dello stadio delle milanesi, altri impianti italiani potrebbero farsi avanti e guadagnare il diritto di ospitare la finale della coppa dalle grandi orecchie.
Si torna così a parlare di lavori di ristrutturazione del grande stadio, anche se da parte di Inter e Milan non c’è più collaborazione stretta con il progetto. Il piano di intervento su San Siro proposto da WeBuild e sostenuto con forza dal sindaco di Milano Giuseppe Sala dovrebbe prevedere lavori invasivi che potrebbero andare per le lunghe. Sala aveva addirittura ipotizzato che si potesse continuare a giocare durante i lavori (chiudendo una sezione dello stadio alla volta). Ma, in realtà, sembra complicato anche garantire che l’impianto possa essere pronto per ospitare le partite degli Europei del 2032.
Intanto Gravina, in qualità di presidente della FIGC e vicepresidente della UEFA, ha già informato il suo superiore Cefarin, ovvero il presidente: “Senti, Aleksander, per San Siro non se ne fa niente...”. Al che è facile immaginarsi una UEFA preoccupata anche per l’Europeo che l’Italia organizzerà insieme alla Turchia nel ’32.
La FIGC ha in programma di chiudere tutti gli studi del caso e di consegnare entro ottobre 2026 un dossier sugli stadi da sfruttare. E nel documento vuole includere i progetti di ristrutturazione possibili. Bisogna anche inserire dati credibili sulle spese e la copertura finanziaria. E qui si prevedono problemi…
San Siro vuole essere uno degli stadi protagonisti nel 2032. Ma per farlo ha bisogno di risistemarsi. Il che non è così scontato, in un Paese come il nostro. Al di là del fattore tempo e dei problemi relativi alle risorse, si paventano le lungaggini burocratiche e le ingerenze politiche.
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