Obiettivi chiari a lungo termine per la nuova proprietà statunitense dell’Inter, si punta a rinsaldare la forza economica del club e non sono previste grandi cessioni sul mercato
Fin a questo momento non si può parlare di rivoluzione, né sono stati attuati dei provvedimenti mozzafiato che hanno stravolto la situazione del club. Eppure l’impegno profuso dalla proprietà statunitense Oaktree nella gestione societaria dell’Inter è stato notevole e seppur in sordina, ha portato grandissimi benefici all’intero movimento nerazzurro.
Il bacino di termini appropriati potrebbe essere quello di rinnovamento, respiro e rinfresco. È infatti ciò di cui si è stati testimoni con l’insediamento di Giuseppe Marotta a capo della presidenza dopo essersi lasciato alle spalle l’incarico di amministratore delegato che occupava sotto la direzione Zhang. Senza dimenticare poi lo studio attento della situazione economico-finanziaria in cui l’Inter riversava e l’avvio di strategie di mercato volte a migliorare, con una visione a lungo termine, anche i conti in bilancio.
Nei primi cento giorni della gestione del club, Oaktree ha fatto grandi passi avanti e siglato importantissimi accordi di sponsorizzazione con grossi partner esteri sulla scia dell’operato lanciato quando il fondo era ancora soltanto il creditore di Suning nella deludente caccia all’oro di cui il colosso cinese è stato protagonista negli ultimi anni. Adesso si punta a portare segnali positivi dopo momenti di magra e per farlo servirà continuare ad operare anche sul mercato con marcata intelligenza tattica. In questo sia Marotta che Piero Ausilio, primi rappresentanti dello staff operativo dell’Inter, faranno la voce grossa.
I primi passi dell’area sportiva sono stati mossi in direzione dei rinnovi di contratto di Simone Inzaghi, Lautaro Martinez e Nicolò Barella. Tutti pezzi da novanta. Quindi si sta per chiudere anche quello di Denzel Dumfries con l’inserimento di una clausola rescissoria da almeno 20 milioni di euro, come garanzia delle prestazioni dell’olandese. Se un club estero volesse prelevarlo, dovrà infatti sborsare non poco. Cifre che fanno sempre comodo all’Inter nel calderone delle tante micro-transazioni di cui è stata ancora una volta promotrice, viste le tante uscite di scena dei giovani e degli esuberi in squadra.
C’è altresì una garanzia importante da parte di Oaktree, ovvero quella di voler mantenere alto il livello di competitività di squadra. Idea sostenuta anche dal fatto che i premi vittoria di campionato e competizioni internazionali sono una risorsa preziosa per rimpolpare le casse. E dulcis in fundo, non sono previste cessioni di big, almeno per il momento. Perché sono proprio loro i trascinatori indispensabili, coloro che formano l’ossatura di base dell’organico. Nulla a che vedere con quanto fatto tempo addietro nei casi di Achraf Hakimi, Romelu Lukaku, Marcelo Brozovic ed André Onana. Al contrario, laddove fossero state concretizzate le uscite di scena di calciatori meno indispensabili come Marko Arnautovic e Joaquin Correa, Oaktree avrebbe comunque promesso colpi di spessore al loro posto. Insomma, un quadro davvero interessante.
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