Sfumato Chiesa, Piero Ausilio non ha rinunciato all’idea di prendere una seconda punta di qualità per Inzaghi
L’Inter, forse, ci aveva sperato davvero, anche se si sarebbe posto il problema non da poco dell’ingaggio. Ormai è acqua passato. I nerazzurri non dovranno più far posto in squadra a una seconda punta né potranno gongolarsi all’idea di aver soffiato a zero un top della Juventus. Federico Chiesa, messo alle strette, ha deciso di accettare l’offerta del Liverpool e di giocarsi le sue nuove possibilità in Premier.
Che le strade della Juventus e di Federico Chiesa si sarebbero divise, era cosa evidente. Tutto stava nel capire se la separazione sarebbe avvenuta subito, dopo quattro stagioni insieme, o a giugno 2025, a zero. Con la cessione ufficiale del classe 1997 al Liverpool, i bianconeri hanno evitato di tenersi in rosa un giocatore fuori dai piani di Motta e scomodo per lo spogliatoio. E, soprattutto, hanno incassato qualcosina. 13 milioni. Pochi, ma meglio di zero.
Chiesa avrebbe potuto fare comodo a Inzaghi che da due stagioni chiede ai suoi dirigenti una seconda punta di qualità. L’anno scorso, in extremis, è arrivato (o meglio, è tornato) Alexis Sanchez, che il suo lo ha fatto. Quest’anno, il tecnico piacentino si sarebbe aspettato l’arrivo di Albert Gudmundsson dal Genoa, che però è finito alla Fiorentina. Si era dunque parlato di Chiesa, come possibilità a zero per la prossima stagione.
E con Chiesa ormai in Premier, è probabile che il ds Piero Ausilio si stia già guardando intorno per cercare un’altra seconda punta, un calciatore tecnico, in grado di creare superiorità con una giocata o con la velocità. Ciò che manca di più all’Inter lì davanti, insomma.
La dirigenza dell’Inter sa che i prossimi acquisti dovranno rispettare i nuovi paletti imposti da Oaktree. Mai più trentenni. Nessun ingaggio particolarmente pesante… Fra questi vincoli, bisogna comunque puntare al meglio sulla piazza. Ed è così che Ausilio potrebbe aver già messo gli occhi sullo spagnolo Yeremi Pino. Il ventunenne piace molto per capacità di creare gioco sulla trequarti, per la sicurezza palla al piede e per la sfrontatezza in zona tiro.
Il classe 2002 del Villareal non è proprio una seconda punta ma assomiglia molto a Chiesa: come l’ex bianconero è un’ala, un giocatore veloce, bravo nell’uno contro uno e nel tiro da fuori. Viene da un brutto infortunio, ma dovrebbe aver recuperato al 100%. E a differenza di Chiesa, non sembra che le sue prestazioni siano oggi troppo distanti da quelle che hanno preceduto lo stop.
Il ragazzo si era fatto male nel novembre 2023, rompendosi il legamento del crociato del ginocchio. Ed è tornato in campo solo nel giugno 2024. Ora è di nuovo a disposizione di Marcelino, che lo usa come un jolly: lo piazza largo a destra, sulla fascia opposta, sulla trequarti, oppure nel 4-4-2 accanto a Perez, in attacco. In questa nuova stagione lo ha già schierato più volte titolare dal primo minuto sulla corsia destra.
Il ragazzo ha tecnica e possiede un bel dribbling, tanto elegante quanto efficace. Sa trovare l’assist vincente e il goal da fuori, e ha anche ottimi tempi di inserimento in area. Non eccelle dal punto di vista dell’impegno nel pressing e nei contrasti.
L’affare per l’Inter appare già da oggi complicato. Potrebbe magari decollare sotto forma di prestito oneroso più obbligo di riscatto, purché il valore totale sia sotto i 40 milioni. Spendere di più, per Oaktree, sarebbe fuori discussione.
Intanto Ausilio continuerà a seguirlo, sperando che trovi continuità ma che non esploda definitivamente. Altrimenti il Villareal potrebbe sparare ancora più alto e rendere vano ogni progetto di avvicinamento.
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