La nuova proprietà Oaktree ha iniziato a prendere possesso della società meneghina anche in termini di riassetto dell’organigramma
Sono ormai quasi tre mesi che il fondo americano Oaktree, ottemperando all’accordo che avrebbe previsto l’acquisizione delle quote della società Inter qualora Steven Zhang e il gruppo Suning non avessero restituito il prestito concesso, ha messo le mani sul club meneghino.
Un passaggio di consegne giunto ufficialmente a poche settimane dalla conquista di uno scudetto tanto meritato quanto, nelle intenzioni dei proprietari, punto di partenza di un nuovo ciclo vincente sotto l’egida del nuovo gruppo statunitense.
Chi aveva, magari in modo fin troppo pessimista, pensato che ci sarebbe stato un immediato ridimensionamento della società anche in termini di operazioni sul mercato, è rimasto deluso. O piacevolmente sorpreso, se le paure provenivano da tifosi che volevano e vogliono comunque solo il bene della loro squadra del cuore.
La dirigenza, con un Beppe Marotta investito di sempre maggiori responsabilità con la nomina a Presidente dell’area sportiva dell’Inter, ha confermato in blocco il gruppo che ha portato in dote il ventesimo scudetto. Quello della stella. Nessuna cessione estiva eccellente stavolta, come accaduto negli anni dell’epopea Zhang, quando sono stati ceduti profili come Achraf Hakimi, Romelu Lukaku, Marcelo Brozovic ed Andre Onana, tanto per citare i più importanti.
Le operazioni in entrata forse non sono state roboanti come quelle delle stagioni precedenti, anche perché il grosso del lavoro era stato fatto a gennaio e ad aprile con le conclusioni degli affari a zero di nome Piotr Zielinski e Mehdi Taremi.
Inevitabilmente però, chi rileva un club è legittimo che voglia lasciare la sua impronta in termini di organizzazione dei compiti, ridefinizione di ruoli e, ovviamente, sostituzione di alcuni profili precedentemente depositari di tali mansioni.
L’Inter cambia: ecco la prima mossa di Oaktree
Come riferito da Calcio e Finanza, Oaktree ha iniziato a ridefinire l’assetto societario intervenendo in un primo ruolo chiave. All’Inter dal novembre 2020 inizialmente come Group Human Resources Director, Lionel Sacchi nel 2022 era stato nominato Chief People Officer: sostanzialmente il capo del personale del club.
Dopo una collaborazione durata dunque quasi 4 anni, il manager nato in Francia sta per lasciare Viale della Liberazione nell’àmbito di quelle variazioni di organigramma già abbondantemente spiegate sopra.
Altri cambiamenti sembrano all’orizzonte nelle prossime settimane. Gli uomini di Oaktree non sono sbarcati a Milano per una gita di piacere, ma per costruire un’Inter che sia sempre più vincente negli anni a venire.