Ora anche Oaktree, proprio come fu per Zhang, dovrà affrontare il rischio sanzioni: si dovrà tenere duro fino al 2027
Negli ultimi anni l’Inter ha già subito delle sanzioni per il settlement agreement con la UEFA a causa delle violazioni del regolamento del Fair Play Finanziario (FPF). Per non rischiare restrizioni severe o addirittura penalizzazioni, il club nerazzurro aveva accettato di pagare una multa pari a 4 milioni di euro e di firmare un accordo quadriennale con la UEFA.
Ma qual è stata la colpa dell’Inter? Il club, sotto la gestione Zhang aveva trasgredito la regola del break-even e della nuova football earnings rule. In particolare, aveva superato i limiti di spesa consentiti, accumulando un deficit superiore ai 60 milioni di euro aggregati per le stagioni 2024 e 2025.
E proprio per rimediare a queste violazioni, l’Inter ha accettato il settlement agreement con la già citata multa da 4 milioni di euro e un’altra multa, per ora ipotetica, da 22 milioni di euro . Questa seconda penale economica è condizionata al rispetto degli obblighi finanziari nelle prossime stagioni. E non è tutto: il club ha dovuto pure limitare il numero di nuovi giocatori registrabili nelle competizioni UEFA.
Il punto è che anche Oaktree, se l’Inter non dovesse rispettare tutti i nuovi parametri imposti, potrebbe dover affrontare altri anni condizionati da limitazioni e sanzioni. Fosse un delinquente, l’Inter sarebbe oggi in libertà vigilata: ancora sotto stretta osservazione. Per non far insospettire i controllori, deve rispettare pedissequamente le regole del fair play e i parametri economici fino alla stagione 2026/27. Nessun acquisto pazzo, dunque.
Per l’Inter, il percorso del settlement agreement è insomma ancora all’inizio. Ma le cose non stanno andando poi così male… Nelle scorse ore è infatti arrivato un parere favorevole da parte della UEFA in merito al rispetto dei parametri previsti per la stagione 2023-2024. Finora tutto ok, quindi. Ma le prossime scadenze si preannunciano comunque importanti: saranno sfide rilevanti per la proprietà e la dirigenza.
Il settlement agreement coprirà i cinque bilanci dal 2022 al 2026 e le cinque stagioni dal 2022/23 al 2026/27. Basta sgarrare di qualche milionicino anche prima della fine del periodo di monitoraggio per far scattare le punizioni. Cosa si rischia? Sostanzialmente, restrizioni sul numero di giocatori registrabili nella lista per le competizioni UEFA ed esclusione dalle coppe per una stagione. In casi meno gravi è invece prevista una multa o una limitazione del numero di giocatori nella stagione 2027/28…
Entro la stagione 2025/26 il club dovrà esprimere uno scostamento accettabile a livello di football earnings rule e dovrà, probabilmente, pagare parte dei 22 milioni della precedente sanzione. Già nelle stagioni 2022/23 e 2023/24, l’Inter non ha potuto iscrivere nessun nuovo giocatore nella lista UEFA per le coppe a meno che il bilancio della Lista A non fosse positivo. In pratica, per questo, gli acquisti dell’Inter sono da tre anni condizionati dalle cessioni. Ecco, a fine stagione non può essere dunque esclusa la cessione di un altro top.
In Italia, non solo l’Inter, nel 2022, ha sottoscritto il settlement agreement. La stessa situazione riguarda anche Milan, Roma e Juve. E per tutti questi club ci si aspetta il rispetto del target finale al termine del periodo di quattro anni. Conclusosi il periodo di monitoraggio, scatterebbero le sanzioni, a seconda dell’importanza della cifra sforata.
Per ora, sono previsti controlli intermedi, su target non dichiarati. In pratica, non sappiamo quanto l’Inter e le altre squadre devono risparmiare per far contenta la UEFA. Il mancato rispetto degli obiettivi intermedi prevede sanzioni minori, sempre a seconda dell’importanza della cifra sforata. Multe, limitazioni per le liste e l’esclusione di un anno delle competizioni UEFA.
La Juve che ha violato il quadro normativo della UEFA e il settlement agreement firmato nell’agosto 2022 è già stata esclusa dalla Champions nel 2023/24. E quindi quest’anno non è stata soggetta a monitoraggio. D’ora in poi tornerà però sotto la lente d’ingrandimento della UEFA con l’obbligo di rispettare le earnigs rules che prevedono un massimo di deficit aggregato nel triennio di -60 milioni. Il Milan, come l’Inter, sembra aver risposto bene rispetto ai target intermedi. La Roma ha sforato. Di quanto non si sa.
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