Prosegue la battaglia legale lanciata dallo Sporting CP ai danni dell’Inter per il maxi risarcimento richiesto da 30 milioni sul caso Joao Mario, passato al Benfica nel 2021 in un mare di polemiche
Tutto è incominciato nel lontano agosto 2016, quando l’Inter si è affacciata sul mercato con l’intenzione di prelevare dalle file dello Sporting CP di Lisbona uno dei centrocampisti più promettenti del panorama portoghese di quei tempi.
Si trattava di Joao Mario, ruolo trequartista, bravo coi piedi e con il buon senso del gol. Al tempo filtrava grandissimo entusiasmo per il nuovo ingresso in squadra ma alla lunga, dopo aver raccolto prestazioni per lo più negative e qualche prestito fra West Ham e Lokomotiv Mosca da dimenticare, le strade con il calciatore si separano improvvisamente in occasione della decisione consensuale di risoluzione del proprio contratto nel luglio 2021.
Il giorno seguente alla risoluzione, Joao Mario ha poi firmato con il Benfica, sollevando una battaglia legale che ancora oggi non accenna ad arrestarsi. Ciò che infatti lo Sporting CP ha rinvenuto è stato il mancato rispetto della promessa, o per meglio dire dell’obbligo di versamento di un contributo forfettario da 30 milioni di euro, da parte dell’Inter per il cartellino del calciatore in caso questi fosse finito a giocare per un altro club portoghese a mezzo di regolare cessione dei diritti sportivi. Per certi versi, appare come se l’Inter avesse aggirato questa clausola rilasciando il proprio tesserato a parametro zero.
Continua la battaglia legale fra Sporting CP e Inter, a dicembre ancora in Tribunale
Già nel luglio 2022, a distanza di un anno dall’avvenimento, il club portoghese ha presentato alla Corte 4 del Tribunale del lavoro di Lisbona le proprie motivazioni invitando anche gli organi competenti della FIFA a muoversi in sua difesa.
Non si è quindi fatto attendere il ricorso dell’Inter, con il quale in un primo momento sembrava aver maturato un certo vantaggio legale. Nel settembre 2023, a seguito del rigetto dell’accusa da parte della FIFA, ecco un ulteriore passaggio di consegne del caso da parte dello Sporting CP al TAS, il tribunale imputato a risolvere tutte le controversie sportive a livello internazionale. Il prossimo 9 dicembre 2024, Sporting CP e Inter si presenteranno innanzi al suddetto Tribunale per analizzare i fatti e procedere con l’eventuale giudizio nella speranza che per i nerazzurri non sussistano le condizioni di risarcimento per il presunto danno subito dal club portoghese.